lunedì 18 Agosto 2025
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Arrestato ricettatore: gioielli rubati in due furti, indagini in corso.

Un’operazione congiunta dei Carabinieri di Cassino e delle forze dell’ordine delle province di Fermo e Ascoli Piceno ha portato all’arresto di un 24enne di origine albanese, privo di fissa dimora e con precedenti penali, accusato di ricettazione.
L’uomo, sorpreso alla guida di una Nissan Juke noleggiata da una società di Caivano (NA) lungo la statale 509 nei pressi di San Pasquale, è stato oggetto di un controllo più approfondito a seguito di un’attività di indagine coordinata che ha coinvolto diverse località marchigiane.

La perquisizione del veicolo ha rivelato un ingegnoso nascondiglio: all’interno del tappo del serbatoio a benzina erano stati abilmente occultati diversi oggetti preziosi in oro, frutto di due effrazioni avvenute il primo agosto nelle province di Ascoli Piceno (Acquaviva Picena) e Fermo (Montegranaro).

Le vittime, due donne residenti rispettivamente nelle province di Ascoli Piceno e Vicenza, avevano subito furti in abitazione che avevano lasciato le loro case private di beni di ingente valore.
L’ammontare complessivo dei gioielli recuperati, stimato in circa 500 euro in contanti trovati addosso all’uomo e nella refurtiva d’oro, suggerisce un’organizzazione più ampia, forse parte di una rete di ricettazione transnazionale.
La perizia dei gioielli sarà cruciale per accertarne l’effettiva provenienza e individuare eventuali altri episodi di furto collegati.
Oltre al reato di ricettazione, l’uomo è stato anche identificato come clandestino sul territorio nazionale, attivando così una procedura di espulsione che lo condurrà al Centro di permanenza per il rimpatrio (CPR) di Roma Ponte Galeria.

Questo aspetto sottolinea la complessità dell’operazione, che interseca reati contro il patrimonio con problematiche legate all’immigrazione irregolare, evidenziando la crescente necessità di una cooperazione sinergica tra le forze dell’ordine per contrastare efficacemente la criminalità organizzata e proteggere i cittadini.

L’auto, restituita alla società di noleggio, sarà ora oggetto di ulteriori accertamenti per verificare la sua possibile implicazione in altre attività illecite.

La vicenda pone l’attenzione sulla vulnerabilità delle abitazioni private e sull’importanza di rafforzare i sistemi di sicurezza e la vigilanza comunitaria.

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