Nei primi sei mesi del 2025, l’impegno della Polizia Metropolitana di Bari nella lotta all’abbandono illecito di rifiuti ha registrato un’intensificazione significativa, misurabile attraverso l’analisi di 140 episodi rilevati.
L’innovativo sistema di monitoraggio, basato su una rete di fototrappole strategicamente posizionate lungo le strade provinciali e sottoposte a rotazione ogni quindici giorni per massimizzare l’efficacia, ha permesso di generare 123 verbali inoltrati all’autorità giudiziaria.
Un dato particolarmente rilevante è che 105 di questi verbali sono direttamente imputabili all’utilizzo delle fototrappole, evidenziando l’efficacia di questa tecnologia nel contrasto al fenomeno.
L’entrata in vigore del decreto legge 116/2025 segna una svolta normativa in materia, inasprendo le sanzioni per chi abbandona rifiuti e introducendo una severa disciplina contro il lancio di oggetti dall’abitacolo, che vanno dai mozziconi di sigarette a lattine, bottiglie, sacchetti e altri detriti.
Questa nuova normativa si inserisce in un quadro più ampio di interventi volti a tutelare il territorio e a promuovere una cultura della legalità e della responsabilità ambientale.
Un incontro recente tra il Sindaco Vito Leccese e i dirigenti della Polizia Locale e Metropolitana ha sancito un’ulteriore rafforzamento della strategia di contrasto, focalizzandosi sull’applicazione rigorosa delle nuove disposizioni.
Le forze dell’ordine, già impegnate da mesi con pattuglie, droni e fototrappole, intensificheranno i controlli e le attività di sensibilizzazione, mirando a educare i cittadini al rispetto dell’ambiente e alla prevenzione dei comportamenti illegali.
Il Sindaco ha sottolineato come l’abbandono di rifiuti, inclusi quelli ingombranti e pericolosi, rappresenti un danno considerevole per l’intera comunità, non solo in termini di impatto sulla salute pubblica, ma anche in termini economici.
L’attività di pulizia delle strade extraurbane, infatti, grava sul bilancio comunale con una spesa di due milioni e mezzo di euro all’anno.
Il nuovo decreto legge, espandendo le sanzioni non solo al Testo Unico dell’Ambiente, ma anche al Codice Penale e al Decreto Legislativo 231, introduce una prospettiva inedita, elevando comportamenti prima considerati semplici illeciti amministrativi a reati veri e propri.
L’atto di lanciare un rifiuto dal finestrino, ad esempio, comporta ora l’applicazione di sanzioni penali, accanto all’aumento delle sanzioni amministrative fino a un limite di 18.000 euro.
Questa evoluzione normativa mira a disincentivare fortemente i comportamenti irresponsabili e a promuovere una maggiore consapevolezza delle conseguenze legali derivanti dall’inquinamento ambientale.