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Belinelli Appende al Chiodo: Fine di una Era per il Campione

Un’era si conclude: Marco Belinelli appende al chiodo la maglia da campioneCon un post commovente sui suoi canali social, Marco Belinelli, l’idolo cestistico nato a San Giovanni in Persiceto, ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica.

Un addio carico di significato, giunto proprio in un momento cruciale, alla vigilia dell’Europeo di basket, che vedrà impegnata l’Italia guidata da Gianmarco Pozzecco.
Un’esperienza che si chiude dopo una carriera ricca di successi, riconoscimenti e passione incondizionata per la pallacanestro.
Belinelli, soprannominato affettuosamente “il numero 3” dai suoi tifosi, ha espresso un profondo legame con lo sport che lo ha visto protagonista per quasi vent’anni.
“Ci ho messo il cuore.

Ogni briciolo di me stesso.

Ogni singolo giorno.
La pallacanestro mi ha dato tutto… e io ho dato tutto a lei”, ha scritto, lasciando trasparire un senso di gratitudine e nostalgia.

Il campione bolognese ha ringraziato chi lo ha sostenuto nel suo percorso, lasciando un messaggio di speranza ai giovani atleti: “Fate in modo che valga la pena”.

Il ritiro è un epilogo simbolico, che si riallaccia al principio del suo viaggio: la Virtus Bologna.
Con la maglia bianconera, Belinelli ha conquistato un Eurocup e due scudetti, l’ultimo dei quali è stato celebrato pochi mesi fa in una finale avvincente contro la Brescia.

Il suo debutto nel massimo campionato italiano a soli 16 anni è stato un trampolino di lancio verso una carriera stellare, costellata anche da un altro scudetto e una Supercoppa conquistati con la Fortitudo.
L’esperienza NBA, durata oltre un decennio, ha consacrato Belinelli come un’icona del basket italiano a livello internazionale.
La sua avventura negli Stati Uniti, iniziata nel 2007, è stata un susseguirsi di tappe in nove diverse squadre – Golden State, Toronto, New Orleans, Chicago, San Antonio, Sacramento, Charlotte, Atlanta e Philadelphia – che lo hanno visto protagonista di momenti indimenticabili.
Nonostante fosse considerato, tra i “paisa” di spicco dell’inizio 2000 come Gallinari e Bargnani, il meno talentuoso, Belinelli ha saputo superare le aspettative, diventando il primo e unico giocatore italiano a vincere un titolo NBA, coronando un sogno in una squadra perfetta come quella di San Antonio, guidata dal leggendario Greg Popovich.
Un giocatore “globetrotter”, capace di adattarsi a diversi sistemi di gioco e di lasciare un segno in ogni squadra che ha calcato.
Ricordato per il suo tiro preciso, la sua grinta e la sua capacità di emozionare il pubblico.
In particolare, il suo contributo alla vittoria del titolo NBA nel 2014, e la sua performance negli anni passati con la maglia di Philadelphia, dove si è avvicinato ai 20 punti di media nei playoff, hanno reso il suo nome sinonimo di passione e talento.
Un’esperienza che lo ha portato, in un certo senso, a incarnare lo spirito del “Rocky” di Philadelphia, immortalato nella sua celebre statua.
Ora, con un velo di malinconia, Belinelli chiude un capitolo straordinario, lasciando un’eredità preziosa per il basket italiano e un ricordo indelebile nel cuore dei suoi tifosi.
La pallacanestro, come lui stesso ha promesso, rimarrà per sempre parte di lui.

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