26 marzo 2024 – 18:03
Le due vigilesse della polizia locale di Bari coinvolte nell’inchiesta che ha portato all’esecuzione di 130 misure cautelari lo scorso 26 febbraio sono state licenziate. Già il 29 febbraio erano state sospese dalle loro funzioni. Le indagini hanno rivelato presunti episodi di voto di scambio politico-mafioso durante le elezioni del 2019, dove le vigilesse avrebbero cercato aiuto da un fedelissimo del clan mafioso Parisi, Fabio Fiore (ex autista del boss di Japigia ‘Savinuccio’), per punire una persona che le aveva insultate dopo essere stata rimproverata per non aver rispettato un semaforo rosso.Tra le persone arrestate in relazione a questo caso ci sono l’ex consigliera comunale Carmen Lorusso, che si è dimessa dopo l’arresto, e suo marito Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale. Questo scandalo ha scosso la comunità locale e sollevato preoccupazioni riguardo alla corruzione e all’infiltrazione criminale nei meccanismi decisionali della città. La vicenda mette in luce la complessità delle dinamiche tra potere politico e organizzazioni criminali, evidenziando la necessità di rafforzare i controlli e la trasparenza nelle istituzioni pubbliche.L’episodio ha anche sollevato interrogativi sul ruolo delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità organizzata e sulla necessità di garantire l’integrità e l’imparzialità delle istituzioni locali. È fondamentale agire con determinazione per contrastare fenomeni come il voto di scambio e l’influenza della criminalità nell’apparato decisionale, proteggendo così la legalità e la democrazia nel tessuto sociale della città di Bari.