Tragedia sull’Aurelia, nel cuore della Maremma Toscana, in prossimità di Capalbio.
Un evento catastrofico ha scosso la comunità locale, culminato con il drammatico impatto di un veicolo pesante contro un caseificio, segnando un’ennesima ferita su un tratto di strada che si conferma spietato.
L’accaduto, verificatosi al chilometro 134 dell’Aurelia, tra Capalbio e Ansedonia, ha visto un Tir sbandare, per cause ancora da chiarire, investendo un’autovettura e, successivamente, sfondare la facciata di un caseificio, causando il parziale crollo del tetto.
Il conducente dell’autovettura, un uomo di 59 anni residente a Roma, ha perso la vita sul colpo.
L’autista del Tir, cittadino rumeno di 58 anni, ha riportato lesioni e ricovero in ospedale a Grosseto in codice giallo, fortunatamente non in pericolo di vita.
Un secondo ferito, presente all’interno dell’edificio, è stato trasportato al pronto soccorso di Orbetello con minori gravità.
L’intervento dei Vigili del Fuoco è stato cruciale per estrarre la salma e stabilizzare la struttura del caseificio, evitando ulteriori crolli.
La squadra aerea del 118, prontamente allertata, è stata successivamente rientrata senza soccorrere.
La dinamica precisa dell’impatto rimane al vaglio della Polizia Stradale e dei Carabinieri, che stanno raccogliendo testimonianze e analizzando le condizioni del manto stradale e della visibilità.
L’incidente riapre un dibattito doloroso e urgente.
Il sindaco di Capalbio, Gianfranco Chelini, ha espresso con amarezza una denuncia che risuona come un grido di rabbia: “Sono morte più persone su questo tratto di Aurelia che sul ponte Morandi!”.
Un’affermazione che sottolinea la macabra ricorrenza di tragedie che si susseguono, alimentando un senso di impotenza e frustrazione nella popolazione locale.
La polemica si estende alla classe politica, accusata di inazione e di mancanza di lungimiranza.
Il sindaco Chelini richiama, in particolare, la necessità di onorare la memoria di Altero Matteoli, scomparso anch’egli su quella stessa strada, attraverso interventi immediati di messa in sicurezza e una revisione del Corridoio Tirrenico, ritenuto prioritario per lo sviluppo infrastrutturale del territorio.
L’evento, oltre alla gravità delle conseguenze umane, mette in luce una questione più ampia: la sicurezza delle infrastrutture stradali e la necessità di un approccio sistemico alla pianificazione del trasporto su strada, che tenga conto non solo degli aspetti economici, ma anche della tutela della vita umana.
L’Aurelia, arteria vitale per la Maremma, si rivela ancora una volta un nodo cruciale che richiede un’attenzione urgente e risoluta.