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Fermo pesca vongole: Termoli sospende la draga per salvaguardia dell’ecosistema.

Ordinanza di sospensione temporanea della pesca alla vongola verace (Ruditapes bivalve) nel compartimento marittimo di Termoli: un intervento cruciale per la resilienza dell’ecosistema e la sostenibilità della risorsa.
Con l’ordinanza n.

[inserire numero ordine] del [inserire data], il Comandante Giuseppe Panico, a capo della Capitaneria di Porto di Termoli, ha disposto la sospensione integrale della pesca alla vongola verace, praticata con l’impiego di draghe idrauliche, dal 20 agosto al 21 ottobre del corrente anno.
Questa decisione, seppur temporanea, rappresenta una misura di gestione precauzionale volta a tutelare lo stato di salute del banco e a favorire la ripresa demografica del mollusco.

La vulnerabilità delle popolazioni di vongole è un tema complesso, intrinsecamente legato alle dinamiche ambientali.

Fattori come l’aumento della temperatura delle acque, l’eutrofizzazione (arricchimento eccessivo di nutrienti), l’acidificazione degli oceani e l’impatto delle attività antropiche esercitano una pressione significativa sulla sopravvivenza e la riproduzione delle vongole.
La pesca intensiva, in particolare quella con draghe, può aggravare tale stress, compromettendo la struttura del substrato, danneggiando gli stadi giovanili e riducendo la biodiversità del fondale.
Il fermo pesca, dunque, si configura come un periodo di “riposo” per il banco, un’occasione per consentire alle vongole di riprendersi dagli effetti delle attività estrattive e di ricominciare a ripopolare l’habitat.
Questo intervallo temporaneo è fondamentale per favorire la naturale rigenerazione del banco e per garantire la continuità della risorsa a lungo termine.

Le imbarcazioni regolarmente autorizzate alla pesca con altri attrezzi, non soggette alla restrizione specifica per la draga, possono continuare la loro attività, ma con stringenti obblighi: la cessazione immediata dell’utilizzo delle attrezzature dedicate alla pesca alla vongola, o l’applicazione di sigilli ufficiali da parte della Capitaneria di Porto.
Tale procedura assicura il rispetto della normativa e previene eventuali violazioni.

L’ordinanza esclude la pesca finalizzata a scopi scientifici e di ricerca, attività essenziali per monitorare lo stato di salute del banco, valutare l’efficacia delle misure di gestione e acquisire dati cruciali per la pianificazione di strategie di conservazione.

Tali attività, tuttavia, sono subordinate a rigorose comunicazioni preventive, coordinate dal Consorzio Gestione Vongole (Co.
Ge.
Vo.

) e dall’ente di ricerca autorizzato, garantendo la trasparenza e la tracciabilità delle operazioni.

Il mancato rispetto dell’ordinanza comporta l’applicazione di sanzioni amministrative, che riflettono la gravità della violazione e l’importanza di tutelare la risorsa ittica.

La collaborazione tra le autorità marittime, i pescatori e le comunità locali è fondamentale per garantire l’efficacia delle misure di gestione e per promuovere una pesca sostenibile, che concili le esigenze economiche con la tutela dell’ambiente marino.

Il fermo pesca rappresenta quindi un tassello importante in un quadro più ampio di gestione integrata della risorsa vongola, volto a preservare la sua vitalità per le generazioni future.

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