09 aprile 2024 – 16:30
Il cambiamento repentino della temperatura dell’acqua del mare potrebbe essere un segnale avvisaglia dell’imminente arrivo di un uragano mediterraneo, noto come Medicane. Questa è la conclusione a cui sono giunti i ricercatori delle università italiane di Bari, Catania, Genova e Venezia Ca’ Foscari, insieme al Cnr e all’Area marina protetta del Plemmirio di Siracusa, nel loro studio pubblicato su Nature. L’analisi condotta ha esaminato le temperature superficiali del Mar Mediterraneo nei giorni precedenti la formazione di 52 diversi cicloni mediterranei verificatisi tra il 1969 e il 2023. Le zone monitorate hanno mostrato una significativa diminuzione della temperatura superficiale del mare alcuni giorni prima della comparsa dei fenomeni meteorologici estremi.Studiando le variazioni di temperatura della superficie del mare registrate nei dieci giorni antecedenti alla ciclogenesi, è emersa una marcata diminuzione, definita tecnicamente “thermal drop”, che in casi estremi ha raggiunto fino a quattro gradi. Secondo Giovanni Scardino, ricercatore presso il dipartimento di scienze della terra e geoambientali dell’università di Bari e primo autore dello studio, questa peculiarità sembra essere tipica quasi esclusivamente dei Medicane. Il fatto che questo calo si verifichi poco prima dello sviluppo dell’evento estremo potrebbe rappresentare un segnale premonitore significativo per la gestione del rischio costiero derivante dagli impatti degli uragani mediterranei.Il prossimo passo della ricerca sarà concentrarsi sul monitoraggio di un numero più ampio di cicloni extratropicali coinvolgendo ulteriori gruppi di ricerca. Giovanni Scicchitano, responsabile del progetto Archimede finanziato dal Pnrr presso l’università di Bari, ha annunciato lo sviluppo di una piattaforma web GIS pubblica che ospita tutti i dati utilizzati fino ad ora insieme a quelli recentemente pubblicati da altri gruppi di lavoro. L’obiettivo è creare un sistema in cui diversi team possano condividere i propri dati e accedere ad altri rilevanti per le proprie ricerche.Inoltre, si sta lavorando all’implementazione di un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale che, analizzando parametri precursori come il thermal drop e dati fisiografici delle aree costiere, possa anticipare le aree maggiormente vulnerabili durante lo sviluppo di un Medicane. Questo approccio mira a migliorare la capacità predittiva e la gestione dei rischi legati a questi eventi meteorologici estremi nel bacino del Mediterraneo.