La recente missiva del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luigi Sbarra, Direttore de Il Mattino, Roberto Napoletano, si configura come un atto di riconoscimento e un’esortazione al rinnovato impegno verso il futuro del Mezzogiorno, in particolare della città di Napoli.
L’editoriale “Ragazzi, tornate a Napoli”, pubblicato dal quotidiano, ha risuonato con la visione di una regione che sta riconquistando il suo ruolo centrale nello scenario nazionale, non più relegata a marginalità o a stereotipate narrazioni di crisi.
Napoli, e più ampiamente il Sud, si sta rivelando un crogiolo di dinamismo economico, con un tessuto imprenditoriale che si distingue per la sua capacità di innovazione e per un’impronta orientata alla sostenibilità.
La vitalità del porto, fulcro di connessioni commerciali cruciali, si integra con le aree retrostanti, spesso sottovalutate ma intrinsecamente ricche di potenziale, e si proietta verso eventi di portata mondiale come l’America’s Cup del 2027, catalizzatori di sviluppo e di immagine.
Questo non è un fenomeno isolato, ma il risultato di un percorso complesso e, fino ad ora, parziale.
La strategia del Governo, come sottolinea Sbarra, si fonda su un approccio sistemico, un cambio di paradigma rispetto a interventi frammentati e spesso inefficaci del passato.
L’attuazione di riforme strutturali e l’erogazione di investimenti di portata storica – con particolare attenzione alla Zona Economica Speciale unica, già attrattiva per nuove realtà imprenditoriali – rappresentano gli strumenti primari per innescare un cambiamento duraturo.
A ciò si aggiungono misure mirate a favorire l’occupazione, con priorità per le fasce più vulnerabili della popolazione, giovani e donne, riflesse nelle recenti leggi di bilancio e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Le risorse previste dagli Accordi di Coesione, destinate a infrastrutture, innovazione, coesione sociale e sviluppo economico, costituiscono un ulteriore tassello di questa complessa operazione.
Il sottosegretario non si limita a un mero riconoscimento, ma lancia un appello a un’azione congiunta e coordinata.
Superare le divisioni e le logiche settoriali per abbracciare una visione condivisa è essenziale per consolidare questo momento di risveglio meridionalista.
Un’azione sinergica tra istituzioni, imprese, mondo accademico e società civile è il presupposto per trasformare le potenzialità in risultati concreti.
L’impegno del Governo Meloni, come dichiarato, è indirizzato a garantire che questo riscatto sia reale e strutturale, integrando il Mezzogiorno in modo stabile e prioritario nell’agenda nazionale di sviluppo.
Questo non è solamente un imperativo di giustizia sociale, ma una condizione imprescindibile per il futuro dell’Italia intera.
La prosperità del Sud non è un obiettivo a sé stante, ma una componente essenziale per la crescita e la competitività del Paese.
Investire nel Mezzogiorno significa investire nel futuro dell’Italia, garantendo un equilibrio territoriale e una maggiore coesione sociale.