L’estate sarda, con le sue temperature elevate e le condizioni climatiche favorevoli, non si limita a sollecitare l’attenzione per la febbre del Nilo e la dermatite nodulare contagiosa bovina, malattie zoonotiche che richiedono costante monitoraggio.
Si rileva, con preoccupazione, la re-emergenza della Lingua blu, una patologia virale trasmettibile ad artropodi, in particolare a tafani, che colpisce principalmente il bestiame.
I dati più recenti, elaborati congiuntamente dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna (IZS Sardegna) e dall’Istituto per le Scienze Zootecniche (IZS) di Teramo, documentano un aumento dei focolai, raggiungendo un totale di 9 ad agosto, a fronte dei 15 già rilevati a luglio.
Questo scenario, che si configura per l’estate 2025, evidenzia una situazione di rischio che richiede un’attenta gestione e misure di controllo mirate.
La distribuzione geografica dei focolai di Lingua blu non è omogenea sull’arcipelago.
Le aree più colpite nel mese di agosto sono state il Cagliaritano, con due focolai, il Nuorese con uno e, soprattutto, l’Ogliastra, dove si sono riscontrati ben sei focolai.
Il peso della patologia si traduce in un numero significativo di capi colpiti: 48 animali positivi al virus su una popolazione complessiva di 2084 presenti nelle zone infette, con un bilancio di 13 decessi.
Questo dato sottolinea la gravità della malattia, sia in termini di impatto sulla salute animale che sulle perdite economiche per gli allevatori.
L’analisi genetica dei virus isolati dai campioni prelevati durante i focolai rivela una complessa composizione genetica.
Sebbene il sierotipo 8 rappresenti la variante prevalente, responsabile di una maggiore aggressività clinica, non mancano casi di sierotipi 3 e 4, suggerendo una potenziale co-infezione e una maggiore variabilità genetica del virus in circolazione.
Questa diversità genetica può influire sulla risposta immunitaria degli animali e sulla efficacia delle misure di prevenzione e controllo.
La persistenza e la diffusione della Lingua blu in Sardegna sono strettamente legate ai cambiamenti climatici, che favoriscono la proliferazione dei vettori, i tafani, e allungano i periodi di attività della malattia.
L’implementazione di strategie di controllo integrate, che includano la sorveglianza attiva, la gestione dei vettori e la vaccinazione del bestiame, si rivela pertanto cruciale per mitigare l’impatto della Lingua blu sull’allevamento sardo e proteggere la salute pubblica.
La collaborazione tra istituzioni, veterinari e allevatori rimane la chiave per affrontare efficacemente questa sfida sanitaria e garantire la sostenibilità del settore zootecnico.