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Militello piange Pippo Baudo: un figlio torna alle radici

Il dolore che avvolge Militello in Val di Catania è profondo, palpabile, un lutto che tocca il cuore di una comunità che lo ha visto crescere, affermarsi e non smettere mai di amare.

Pippo Baudo non era semplicemente un personaggio televisivo, un icona della cultura popolare italiana; era un figlio di questa terra, un punto di riferimento, un legame indissolubile con le sue radici.
La sua volontà, espressa con chiarezza e rispettata scrupolosamente, lo ha fatto riposare qui, tra i suoi cari, nella terra che lo ha visto nascere.
Il sindaco Giovanni Burtone, visibilmente commosso, ha descritto l’arrivo della salma, accompagnata dalla figlia Tiziana, dall’assistente Dina e dai nipoti, come un momento solenne e partecipato.

La scelta di celebrare i funerali a Militello e di essere tumulato accanto ai suoi antenati testimonia un attaccamento profondo alle sue origini e un desiderio di perpetuare la memoria della sua famiglia.

Burtone ha rivelato un ultimo, significativo colloquio con Baudo, avvenuto poco dopo il riconoscimento di Militello come uno dei “Borghi più belli d’Italia”.

In quell’occasione, Baudo, con la sua visione lungimirante, esortò il sindaco a continuare a lavorare per la vivibilità del territorio, ma anche a guardare all’orizzonte, a perseguire obiettivi più ampi e a difendere i valori che lo avevano guidato nella vita.
“Giovanni, ora le istituzioni internazionali mancano.
Continua a lavorare per la vivibilità ma guardate ad un orizzonte più ampio”, ha detto, sottolineando l’importanza di un impegno civico costante e consapevole.
Il ricordo di Giovanni Milano, suo cognato e uomo di fiducia, ha dipinto il ritratto di un uomo generoso e disponibile, sempre pronto ad offrire consigli e supporto.

Milano ha raccontato aneddoti di incontri a Roma, testimoniando la sua affabilità e la sua dedizione ai suoi cari.
Pippo Luisi, figura chiave nel comitato per i festeggiamenti della Madonna a Militello, ha evocato un legame ancora più profondo, fatto di reciproca stima e collaborazione.

Luisi ha ricordato come Baudo fosse sempre disponibile a offrire consigli per la scelta degli artisti che si esibivano alla festa, tanto da intervenire personalmente per risolvere un’emergenza, contattando Mino Reitano per garantire lo spettacolo.

La costruzione della cappella di famiglia nel cimitero comunale è un ulteriore segno tangibile del suo amore per Militello e della sua volontà di onorare la memoria dei suoi antenati.
L’immagine del 31 ottobre 1990, quando Baudo chiamò Luisi per completare la tomba di famiglia, aggiunge un tocco di commozione e significato.
Il posizionamento del Cristo in terracotta, dono di Acireale, e l’abbraccio commosso di Baudo, che ringraziò Luisi per aver completato la tomba e preannunciò l’apertura del sepolcro in onore del padre, sono un epitaffio a una vita dedicata alla famiglia, alla cultura e alla sua terra.

La sua eredità, fatta di talento, generosità e amore per Militello, continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto e amato.

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