Umbria, svolta in sanità: cure accessibili a tutti, senza barriere.

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La recente approvazione di un provvedimento regionale in Umbria segna una svolta significativa nel panorama della sanità pubblica, riaffermando un principio cardine: l’accesso alle cure non può essere condizionato da fattori economici o geografici, ma rappresentare un diritto inalienabile di ogni cittadino.

La consigliera Bianca Maria Tagliaferri, insieme al gruppo consiliare “Umbria Domani”, sottolinea come questo atto legislativo introduce elementi innovativi che mirano a ristabilire un equilibrio compromesso da anni di gestione frammentata.
Il fulcro della riforma risiede in una ridefinizione dei ruoli tra pubblico e privato.
Contrariamente a modelli competitivi che hanno spesso incentivato la ricerca di profitti a discapito della copertura delle necessità sanitarie più urgenti, il nuovo approccio pone l’accento sulla complementarità.
Il settore privato è chiamato a supportare il sistema pubblico, operando nell’ambito di una programmazione regionale definita e controllata, e non più libero di concentrarsi esclusivamente sulle prestazioni più redditizie.

Questo implica un allineamento agli obiettivi di salute pubblica, con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure.

Un aspetto cruciale è la stabilizzazione delle risorse destinate al privato, senza incrementi rispetto agli anni precedenti, che garantisce una maggiore prevedibilità e pianificazione a lungo termine.

Questo, unito a standard qualitativi più rigorosi e a controlli pubblici più stringenti, mira a contrastare fenomeni di “selezione del rischio” e a promuovere una distribuzione equa delle risorse.

La necessità di affrontare problematiche complesse come l’ortopedia, spesso causa di significative mobilità passiva (pazienti che si spostano da una regione all’altra in cerca di cure specialistiche), è riconosciuta con l’obbligo di dedicare almeno il 10% delle prestazioni a tale settore.
La discontinuità più profonda, come evidenzia Tagliaferri, risiede nel ritorno del pubblico a svolgere un ruolo guida nella programmazione sanitaria regionale.

Questo implica non solo la pianificazione delle risorse, ma anche la definizione di priorità e la garanzia di un approccio olistico che tenga conto dei bisogni specifici della popolazione.
Il nuovo piano socio-sanitario, lungimirante e orientato al benessere del cittadino, rappresenta la chiave per costruire un sistema sanitario regionale più resiliente, trasparente ed equo.
L’Umbria, con questo atto, si proietta verso un futuro sanitario caratterizzato da un approccio integrato e centrato sulla persona, abbandonando modelli pregressi che hanno spesso generato inefficienze e disuguaglianze.

Si tratta di un investimento strategico per il benessere collettivo e per la costruzione di una comunità più coesa e solidale.

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