Un’infernale danza di fiamme ha insanguinato le pendici del Monte Bracco, nel Cuneese, lasciando dietro di sé una cicatrice di distruzione su un’area boschiva di notevoli dimensioni: circa 50 ettari di vegetazione sono stati completamente divorati dal rogo, un evento che ha richiesto un intervento massiccio e prolungato.
La località di Morra San Martino, frazione di Revello, è stata il teatro di questa tragedia, il cui disfacimento ha richiesto un impegno straordinario e una sinergia di forze diverse.
L’incendio, divampato due giorni fa, ha rappresentato una seria minaccia non solo per l’ecosistema locale, ma anche per le abitazioni limitrofe, richiedendo una gestione attenta e coordinata.
Le operazioni di spegnimento, culminate con l’estinzione delle fiamme, hanno visto impegnati un vasto contingente di Vigili del Fuoco, provenienti dal comando di Cuneo e supportati da un numero significativo di volontari, testimonianza della dedizione e dell’importanza del servizio di prevenzione e soccorso.
Al fianco dei Vigili del Fuoco, il Corpo Volontari Antincendi Boschivi (AIB) del Piemonte ha fornito un contributo fondamentale, con ben 35 unità attive nelle operazioni.
L’intervento aereo, cruciale per affrontare un incendio di tale portata, è stato garantito da un Canadair e dall’elicottero regionale, che hanno coordinato i lanci d’acqua per arginare la propagazione delle fiamme.
La risposta alla calamità non si è limitata alle forze specializzate: Carabinieri, Carabinieri Forestali, Croce Rossa, Polizia Municipale e volontari della Protezione Civile locale hanno collaborato attivamente, testimoniando un senso di comunità e solidarietà di fronte all’emergenza.
Il lavoro di squadra, la capacità di coordinamento e la tempestività dell’intervento sono stati determinanti per contenere la situazione e prevenire ulteriori danni.
Attualmente, è in corso la fase di bonifica, essenziale per rimuovere i residui incandescenti e garantire la sicurezza dell’area, minimizzando il rischio di riaccesi focolai.
Questa operazione delicata, che segue la fase critica dello spegnimento, è fondamentale per avviare un processo di ripristino ambientale e per monitorare costantemente la situazione, alla luce dei cambiamenti climatici che intensificano il rischio di incendi boschivi sempre più frequenti e devastanti.
La collaborazione tra le diverse istituzioni e la sensibilizzazione della popolazione rimangono elementi chiave per la prevenzione e la gestione di eventi simili in futuro.