giovedì 21 Agosto 2025
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X-Brain.net: Italia e Slovenia uniscono le forze per la riabilitazione post-ictus

Un’iniziativa congiunta tra Italia e Slovenia, un ponte di competenze mediche e ricerca all’avanguardia, ha dato vita al progetto X-Brain.
net, un’indagine clinica transfrontaliera volta a rivoluzionare la riabilitazione post-ictus.
Grazie a un finanziamento di 750.000 euro erogato dal programma Interreg Italia-Slovenija, il progetto ha aperto nuove prospettive per i pazienti, delineando percorsi di recupero più rapidi e mirati, con particolare attenzione alle sfide legate alla ridotta mobilità e alla compromissione della funzione muscolare.
Il progetto, coordinato dal Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute dell’Università di Trieste, ha visto la partecipazione attiva del Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria, della Clinica Neurologica dell’Ospedale di Cattinara (ASUGI) e dell’Unità di Neurologia dell’Ospedale Generale di Isola.
Questa collaborazione strategica, radicata nella condivisione di risorse e know-how, non si esaurirà con la conclusione della fase sperimentale, ma si prefigge di diventare un modello di cooperazione continuativa tra i due paesi.
Il fulcro dell’approccio terapeutico testato è un intervento multimodale, come illustrato dal coordinatore del progetto, Gianni Biolo.
Questo approccio innovativo integra tre componenti chiave: un’alimentazione specifica arricchita da leucina, un allenamento cognitivo immersivo basato sulla realtà virtuale e un programma di attività pre-abilitative mirate.

L’obiettivo primario è contrastare la sarcopenia, la perdita di massa e forza muscolare, e stimolare la neuroplasticità, ovvero la capacità del sistema nervoso centrale di riorganizzarsi dopo un danno.
L’integrazione nutrizionale, in particolare, fornisce i mattoni fondamentali per la sintesi proteica, mentre la realtà virtuale offre un ambiente sicuro e controllato per riattivare le connessioni neurali danneggiate, migliorando la coordinazione e la funzione motoria.
Luka Šlosar, del Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria, ha evidenziato come l’allenamento mentale, parte integrante del protocollo, abbia giocato un ruolo cruciale nel preservare l’efficienza del flusso di informazioni neuromuscolari e nel modulare i processi di neuroplasticità.

Questo aspetto è particolarmente importante perché il recupero post-ictus non è solo una questione di ripristino fisico, ma anche di riconnessione delle vie neurali e di riapprendimento dei movimenti.

La realtà virtuale, in questo contesto, permette di simulare attività quotidiane in un ambiente controllato, favorendo il ripristino della funzionalità e il miglioramento della qualità di vita.
Paolo Manganotti, direttore della Clinica Neurologica dell’Ospedale di Cattinara, ha sottolineato il valore aggiunto di questo progetto come catalizzatore per la ricerca e la collaborazione clinica tra l’area costiera slovena e l’ambiente neurologico triestino.

L’iniziativa, che getta le basi per un’ulteriore intensificazione dei rapporti, si avvale di protocolli affini, di progetti già in corso e del potenziale sinergico derivante dalla condivisione delle competenze, creando un ecosistema di ricerca e cura altamente efficiente e orientato al paziente.
Il futuro, secondo Manganotti, vedrà una maggiore integrazione tra i sistemi sanitari dei due paesi, a beneficio dei pazienti affetti da ictus e di tutta la comunità scientifica.

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