giovedì 21 Agosto 2025
13.7 C
Rome

West Nile: Lazio sotto shock, vittime a dodici e nuovi focolai

Il Lazio affronta un’impennata preoccupante di infezioni da virus West Nile, con il bilancio delle vittime che sale a dodici.

Le recenti perdite riguardano un uomo di 84 anni, residente a Latina e precedentemente affetto da leucemia linfatica, il quale è deceduto il 10 agosto presso l’ospedale Santa Maria Goretti, e una donna di 87 anni di Cassino, gravata da patologie preesistenti, scomparsa dopo il ricovero in pronto soccorso il 17 agosto.

Questi decessi, purtroppo, risaltano in un contesto di crescente circolazione del virus nella regione.

L’Istituto Spallanzani, punto di riferimento per la virologia laziale, ha rilevato, rispetto all’aggiornamento precedente, otto nuove infezioni.
La distribuzione geografica dei casi è ampia: Cassino, Latina, Gaeta e Norma, tutti comuni situati nel Lazio, sono stati interessati.

È significativo che tra i nuovi casi, due presentino una sindrome neurologica, indicando una gravità potenzialmente elevata dell’infezione in alcuni pazienti.
Un quinto caso si è manifestato in un donatore asintomatico, risultato positivo grazie ai rigorosi controlli del Centro regionale sangue.

Questa scoperta sottolinea l’importanza cruciale delle attività di screening trasfusionale per la tutela della salute pubblica e per prevenire la trasmissione del virus attraverso le trasfusioni, un aspetto spesso sottovalutato.

La situazione attuale evidenzia una complessa interazione di fattori.

L’età avanzata delle vittime, spesso associata a comorbidità preesistenti, contribuisce ad aumentare la vulnerabilità al virus.
La presenza della sindrome neurologica in alcuni casi suggerisce una potenziale progressione dell’infezione verso forme più aggressive, con conseguenti danni irreversibili al sistema nervoso centrale.
L’identificazione del donatore asintomatico mette in luce la capacità del virus di diffondersi anche in assenza di sintomi evidenti, rendendo cruciale un’attenta sorveglianza epidemiologica e l’implementazione di misure di prevenzione mirate.
La diffusione del virus West Nile è strettamente legata al ciclo biologico del vettore, la zanzara *Culex pipiens*, che si propaga in ambienti umidi e in presenza di volatili come gli uccelli migratori, serbatoi naturali del virus.
La sorveglianza delle popolazioni di zanzare, il controllo dei focolai larvali e la sensibilizzazione della popolazione sull’importanza di adottare misure di protezione personale, come l’utilizzo di repellenti e la rimozione di ristagni d’acqua, rappresentano quindi elementi fondamentali per contenere la diffusione del virus e mitigare l’impatto sulla salute pubblica.

Ulteriori indagini epidemiologiche saranno necessarie per comprendere appieno i fattori che hanno contribuito a questo aumento dei casi e per definire strategie di intervento più efficaci.

Author:

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -