giovedì 21 Agosto 2025
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Pawlikowski e Thomas Mann: un viaggio nell’Europa del dopoguerra.

Nel cuore di un’Europa devastata, lacerata dalle cicatrici della Seconda Guerra Mondiale e divisa dalla cortina di ferro, prende forma *1949*, l’ultimo progetto del maestro Paweł Pawlikowski.
Un’opera che, come le sue precedenti pietre miliari cinematografiche *Ida* e *La Guerra Fredda*, si immerge nelle acque torbide dell’identità, del rimorso e delle complesse dinamiche familiari, illuminando la fragile esistenza umana sullo sfondo di un’epoca definita dalla precarietà morale e politica.

*1949* intreccia il racconto di Thomas Mann (interpretato dal compiuto Hanns Zischler), figura emblematica della letteratura tedesca, e di sua figlia Erika (Sandra Hüller, in un ruolo di profonda complessità), un’artista poliedrica, attrice, giornalista e appassionata di velocità, che naviga un mondo in bilico tra passato e futuro.
Il film si dispiega attraverso un viaggio simbolico, un *road movie* introspettivo che li conduce da Francoforte, città sotto l’influenza americana, a Weimar, un luogo ancora profondamente segnato dalla presenza sovietica.

La Buick nera che li trasporta diventa così una metafora del loro percorso, un’auto di lusso immersa in un paesaggio di macerie, che riflette la dicotomia tra la potenza e la decadenza, la ricchezza e la povertà, la speranza e la disillusione che permeano la Germania del dopoguerra.
Pawlikowski, con la sua sensibilità unica e la sua maestria tecnica, ricorre alla collaborazione di un team di talento consolidato: Łukasz Żal, il direttore della fotografia, crea immagini potenti e evocative; Aleksandra Staszko, la costumista, ricostruisce un’epoca attraverso abiti e accessori; Piotr Wójcik, il montatore, orchestra il ritmo narrativo con precisione; Katarzyna Sobańska e Marcel Sławiński, gli scenografi, danno forma agli spazi che accolgono i personaggi; Marcin Marsecki, il compositore, crea un paesaggio sonoro che amplifica l’emozione.
La loro sinergia contribuisce a creare un’esperienza cinematografica immersiva e profondamente toccante.
*1949* si inserisce in un percorso artistico che ha già consacrato Pawlikowski come uno dei registi più importanti del cinema contemporaneo.

*Ida*, un piccolo gioiello ambientato nella Polonia del dopoguerra, ha conquistato il mondo, ricevendo l’Oscar come Miglior Film Straniero e numerosi altri riconoscimenti.
*La Guerra Fredda*, con la sua estetica audace e la sua narrazione non convenzionale, ha ricevuto ampi consensi di critica e pubblico, consacrando il regista con una candidatura al premio per la Miglior Regia a Cannes.
Il cast, un ensemble di talenti internazionali, è guidato da August Diehl, Anna Madeley, Devid Striesow, Theo Trebs e, infine, dal ricordo indelebile di Hanns Zischler.

Ogni attore contribuisce a dare profondità e veridicità ai personaggi, rendendo il film un’esplorazione complessa e stratificata dell’animo umano in un’epoca di incertezza e transizione.

La produzione, affidata a una rete di case di produzione europee (Our films, Extreme Emotions, Nine Hours, Chapter2, Circle One), sottolinea l’importanza del film come prodotto culturale di respiro internazionale.
*1949* si preannuncia come un’opera che, come le sue predecessore, continuerà a interrogare lo spettatore a lungo dopo la fine dei titoli di coda.

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