Brokeback Mountain: Un’eco di passione tra le montagne, un canto per il palcoscenicoVent’anni dopo l’eco cinematografica che ha commosso il mondo, “Brokeback Mountain” di Annie Proulx, trasposizione iconica di Ang Lee, si reinventa in un nuovo linguaggio: quello del teatro italiano.
La storia tormentata eppure sublime di Jack e Ennis, due cowboy legati da un amore proibito e irrisolto nelle vette del Wyoming degli anni ’60, si materializza ora sotto le luci di palcoscenico, grazie alla regia di Giancarlo Nicoletti e all’interpretazione di Filippo Contri e Edoardo Purgatori.
Lo spettacolo, co-prodotto da importanti istituzioni teatrali come il Teatro Carcano di Milano, Altra Scena e l’Accademia Perduta Romagna Teatri, promette un’esperienza intensa e profondamente emotiva.
La scelta di portare in scena un’opera già consacrata dal successo cinematografico non è casuale.
Si tratta di esplorare le potenzialità del teatro per intensificare l’intimità e la vulnerabilità dei protagonisti, attingendo a un repertorio di emozioni primarie e universali.
Filippo Contri, interprete di Jack, il personaggio originariamente affidato a Jake Gyllenhaal, ha immerso la sua preparazione in un percorso di studio approfondito: dalla rilettura della prima stesura del racconto di Proulx, alla visione dello spettacolo teatrale londinese di Ashley Robinson, fino alla riscoperta del film originale, un’opera che definisce il concetto stesso di kolossal, capace di suscitare un’infinita malinconia e un’inestinguibile speranza per un finale diverso.
La sfida per Nicoletti, e per l’intero team, risiede nell’adattare un’opera nata per il grande schermo, dove l’uso della macchina da presa e della colonna sonora può amplificare significativamente le emozioni, in un ambiente più ristretto e limitato.
“Bisogna arrivare anche alla fila J36,” spiega il regista, sottolineando l’importanza di raggiungere ogni spettatore, di creare un’esperienza condivisa e coinvolgente.
Per questo, la voce potente e suggestiva di Malika Ayane, accompagnata da una band dal vivo, diventa un elemento imprescindibile, capace di tessere un tessuto sonoro ricco di sfumature, evocando l’immensità del paesaggio montano e l’intensità del sentimento che lega i due protagonisti.
L’interpretazione di Contri, consapevole della potenza del personaggio che incarna, si fonda sulla ricerca della verità emotiva, sulla capacità di rendere palpabile la fragilità e la forza interiore di Jack.
L’esperienza precedente in “Amici per caso”, dove ha affrontato, seppur con toni comici, il tema dell’identità omosessuale, gli ha fornito una sensibilità particolare, un’apertura verso le complessità dell’animo umano.
“Oggi le persone sono più libere di esprimere la propria identità,” osserva l’attore, sottolineando l’evoluzione culturale e linguistica che ha reso possibile una maggiore consapevolezza e accettazione.
Tuttavia, egli riconosce che persistono ancora pregiudizi e difficoltà, soprattutto in contesti sociali meno aperti.
La narrazione, in questi casi, diventa un potente strumento di cambiamento, capace di svelare verità nascoste e di promuovere l’empatia.
La co-produzione teatrale ambisce a diventare un catalizzatore di riflessioni profonde sull’amore, sull’identità, sulla libertà e sulla responsabilità.
Dopo l’anteprima al Teatro Goldoni di Bagnacavallo, lo spettacolo debutterà al Teatro Alfieri di Torino il 24 ottobre, per poi proseguire il suo viaggio attraverso i palcoscenici italiani, portando con sé un messaggio di speranza e di cambiamento.
Il futuro di Contri, al di là di questa impegnativa esperienza, si prospetta ricco di opportunità, tra progetti in Spagna e possibili sequel di “Amici per caso”.
Ma per ora, il suo pensiero è interamente rivolto a “Brokeback Mountain”, un’opera che lo sta profondamente toccando e che rappresenta una sfida artistica e umana di inestimabile valore.