Nel cuore della Puglia, a pochi chilometri da Canosa di Puglia, una complessa operazione della polizia ha portato all’arresto di due individui, originari di Andria, indagati per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
L’evento, risalente al 17 luglio, ha svelato un’attività illecita che coinvolgeva due betoniere di ingente valore, precedentemente asportate da un’area industriale in provincia di Pescara.
L’attenzione delle forze dell’ordine è stata catturata da un’insolita dinamica veicolare lungo la provinciale 3: due massicci veicoli pesanti, le betoniere in questione, erano accompagnati da un’autovettura che svolgeva un ruolo di staffetta, suggerendo un’organizzazione volta a eludere i controlli.
Questa particolare conformazione ha immediatamente insospettito gli agenti del commissariato locale, portando a un’intensificazione della sorveglianza.
La conseguente intercettazione ha generato una scena dinamica, in cui l’autista dell’autovettura di supporto è riuscito a dileguarsi, mentre gli altri due individui sono stati prontamente bloccati e arrestati.
Le betoniere, mezzi industriali di notevole peso e costo, e l’autovettura di supporto sono state sottoposte a sequestro, in attesa di ulteriori accertamenti per determinare la loro destinazione finale e l’eventuale coinvolgimento di altri complici.
L’operazione non si limita a un semplice arresto, ma apre uno scenario più ampio che solleva interrogativi sulle dinamiche del furto di mezzi pesanti, sull’organizzazione criminale che vi è alla base e sulla complessità delle rotte di ricettazione.
I precedenti penali gravanti a carico dei due arrestati suggeriscono un’esperienza pregressa nel campo della criminalità, alimentando l’ipotesi di un’attività strutturata e ben organizzata.
L’evento ha inoltre riacceso il dibattito sulla sicurezza delle aree industriali e sulla necessità di rafforzare i controlli e le misure di prevenzione per contrastare i furti di mezzi pesanti, un fenomeno che causa ingenti danni economici e che spesso è legato ad attività illecite di più ampio respiro.
Le indagini sono in corso per identificare la persona fuggita e per ricostruire l’intera filiera che ha permesso il trasferimento dei veicoli rubati dalla provincia di Pescara alla Puglia, al fine di smantellare completamente la rete criminale.
