venerdì 5 Settembre 2025
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Addio Ampelio Bucci, l’uomo che ha fatto volare il Verdicchio.

La viticoltura marchigiana, e l’intero panorama agroalimentare italiano, piange la scomparsa di Ampelio Bucci, figura emblematica del Verdicchio dei Castelli di Jesi, spentosi all’età di 89 anni.

La notizia, diffusa da Confagricoltura Marche, di cui Bucci fu un convinto sostenitore, segna la perdita di un imprenditore visionario e un agricoltore pragmatico, la cui eredità si proietta ben oltre i confini regionali.
Ampelio Bucci non fu semplicemente un viticoltore, ma un architetto di un’eccellenza agroalimentare.

Negli anni ‘80, con il marchio Villa Bucci, seppe trasformare un vitigno autoctono, il Verdicchio, in un vino di fama internazionale, elevandolo a simbolo della qualità e della tradizione marchigiana.

La sua lungimiranza si manifestò nella capacità di coniugare innovazione e rispetto per le radici, un binomio fondamentale per la crescita sostenibile di un’impresa.
Federico Castellucci, presidente di Confagricoltura Marche, sottolinea come Bucci abbia saputo comunicare l’incredibile potenziale di longevità del Verdicchio, un tratto distintivo che lo ha equiparato ai più prestigiosi vini bianchi del mondo.

La sua visione non si limitò alla produzione, ma abbracciò la comunicazione e la promozione del territorio, contribuendo a costruire un’immagine forte e riconoscibile del Made in Italy.

Michele Bernetti, presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, evidenzia l’eredità duratura lasciata da Bucci, un vuoto incolmabile per il mondo del vino italiano.

La sua passione, la sua audacia e la sua capacità di guardare al futuro hanno posto le basi per un’eccellenza riconosciuta a livello globale, ispirando generazioni di produttori e professionisti.
La formazione di Ampelio Bucci, che affonda le radici a Montecarotto (Ancona) e si arricchisce con una laurea in Economia alla Bocconi, testimonia una mente eclettica e curiosa.

La sua esperienza nel mondo della moda e del design, culminata nell’insegnamento in prestigiose università italiane e straniere e nella vice-presidenza di Domus Academy, dimostra una profonda comprensione del valore della creatività e dell’innovazione applicate al business.
La sua pubblicazione “L’impresa guidata dalle idee” ne è la testimonianza più lampante.
Negli ultimi anni, Ampelio Bucci aveva affiancato la famiglia Veronesi, proprietaria del gruppo Oniverse (ex Calzedonia), nel delicato processo di passaggio di mano di Villa Bucci a Federico Veronesi, conclusione di un capitolo significativo ma apertura a nuove prospettive per la cantina, che conserva l’impronta del suo fondatore.
La sua scomparsa lascia un vuoto, ma il suo esempio, la sua visione e la qualità del Verdicchio che ha contribuito a creare, continueranno a ispirare e a nutrire la viticoltura marchigiana e l’intero panorama agroalimentare italiano.

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