La recente pronuncia della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Valle d’Aosta ha concluso con assoluzione i membri della trentesima giunta regionale, guidata da Laurent Viérin, da accuse di danno erariale derivante da spese legali pari a 21.759,47 euro.
La vicenda, complessa e solleva interrogativi sul confine tra legittima difesa giuridica e responsabilità amministrativa, affonda le sue radici in due cause civili perdute dalla Regione tra il 2021 e il 2023, legate a vicende di tutela della privacy e pubblicazione di documenti online.
La prospettiva accusatoria della Procura della Corte dei Conti aveva contestato la decisione della giunta di adire la Corte di Cassazione, dopo la reiezione delle opposizioni in primo grado.
In particolare, le cause originarie riguardavano una sanzione di 100.000 euro per trattamento illecito di dati personali e un’altra di 20.000 euro per la mancata ottemperanza alle prescrizioni del Garante della privacy relative alla conformazione delle pubblicazioni online alle disposizioni codicistiche.
La Procura contabile, in sostanza, riteneva la scelta di ricorso in Cassazione eccessiva e non giustificata, manifestando una presunta imprudenza nella gestione delle risorse pubbliche.
Tuttavia, la Sezione Giurisdizionale, presieduta da Maria Riolo e con la relazione di Roberto Rizzi e Laura Alesiani, ha respinto le accuse.
I giudici hanno sottolineato come l’esercizio del diritto di agire in giudizio sia una prerogativa della pubblica amministrazione e, in questo caso, non vi siano state evidenze di un abuso di tale facoltà.
La decisione di ricorso in Cassazione, pur in un contesto di precedenti sfavorevoli, non è stata qualificata come priva di fondamento oggettivo o pretestuosa.
Questa valutazione è cruciale, poiché la Corte dei Conti, nella sua funzione di controllo, non può predeterminare il risultato di una controversia legale, ma solo valutare la ragionevolezza dell’azione intrapresa.
Le richieste risarcitorie, inizialmente avanzate dalla Procura, ammonterebbero a complessivi 6.527,83 euro per Laurent Viérin e 2.175,95 euro per ciascuno dei sette assessori coinvolti (escluso Ego Perron).
La sentenza ha statuito che le spese legali sostenute durante il procedimento spettino alla Regione Valle d’Aosta, con un importo di 1.522 euro a carico di Viérin e 906 euro per ciascun altro assessore.
Questa vicenda offre l’opportunità di riflettere sull’equilibrio delicato tra la necessità di garantire la legalità e la prudenza nella gestione delle risorse pubbliche e il diritto della pubblica amministrazione di tutelare i propri interessi attraverso il ricorso alle vie legali.
La sentenza, pur assolvendo i membri della giunta, pone interrogativi sulla necessità di una maggiore trasparenza e di una valutazione preventiva più accurata dei costi-benefici delle azioni legali intraprese dalla Regione, soprattutto in contesti di contenzioso potenzialmente oneroso.
La decisione della Corte dei Conti, in definitiva, rappresenta un importante punto di riferimento per future controversie e per la definizione di linee guida più precise in materia di responsabilità amministrativa e tutela della privacy.