Un’ondata di maltempo ha nuovamente colpito l’area metropolitana milanese, in un contesto già segnato dai recenti eventi atmosferici.
Dopo una giornata caratterizzata da cielo plumbeo e un’opprimente sensazione di afa, l’intensificarsi delle precipitazioni ha nuovamente messo a dura prova la resilienza della città e dei comuni limitrofi.
L’area più penalizzata, in particolare, è risultata essere il quadrante nord-occidentale di Milano e l’hinterland, dove pluviometri hanno rilevato precipitazioni concentrate e intense, con accumuli di pioggia compresi tra i 40 e i 50 millimetri in breve lasso di tempo.
Questo ritorno improvviso dell’acqua, esacerbato dalla già elevata umidità presente nell’aria, ha innescato una serie di problematiche che hanno richiesto l’intervento tempestivo delle squadre dei Vigili del Fuoco, impegnate fin dalle prime ore del pomeriggio.
Le emergenze più frequenti hanno riguardato automobilisti rimasti bloccati in sottopassi allagati, testimonianza della rapidità con cui le acque si sono concentrate, generando situazioni di potenziale pericolo.
Parallelamente, numerose segnalazioni hanno raggiunto la sala operativa dei Vigili del Fuoco per allagamenti in cantine e per la caduta di rami d’albero, spazzati da raffiche di vento che hanno accompagnato il temporale.
Nonostante l’intensità degli eventi, le autorità sottolineano come la situazione, al momento, sia sotto controllo, senza registrare feriti.
L’intervento preventivo, come dimostrato dall’attivazione immediata della vasca di laminazione sul fiume Seveso, ha giocato un ruolo cruciale nell’evitare un allagamento più esteso dei quartieri a rischio.
La decisione, prontamente comunicata dall’assessore alla Protezione Civile Marco Granelli tramite i canali social, evidenzia l’importanza della pianificazione e delle infrastrutture dedicate alla gestione delle emergenze idriche.
Anche il fiume Lambro, anch’esso monitorato con particolare attenzione, ha mostrato un innalzamento del livello idrico, spingendo le autorità ad attivare la procedura preventiva con barriere mobili nel quartiere Ponte Lambro.
Questo approccio proattivo, volto a mitigare i potenziali impatti negativi dell’innalzamento del fiume, riflette un impegno crescente nella gestione del rischio idrogeologico, un tema sempre più rilevante in un contesto di cambiamenti climatici che accentuano l’intensità e la frequenza degli eventi meteorologici estremi.
La combinazione di interventi strutturali, come le vasche di laminazione e le barriere mobili, e di un sistema di monitoraggio costante si rivela, dunque, essenziale per proteggere la città e i suoi abitanti dalle insidie dell’acqua.