venerdì 22 Agosto 2025
19.9 C
Bologna

Inseguimento ad alta velocità sull’A14: arrestato 26enne argentino

Nella notte, un inseguimento ad alta velocità sull’A14 ha visto protagonisti i Carabinieri della Compagnia di Riccione e un 26enne di origine argentina, privo di residenza stabile in Italia, culminando in un incidente che ha sollevato interrogativi su dinamiche criminali e responsabilità individuali.
L’uomo, assistito dall’avvocato Matteo Miniutti, è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, dopo un complesso evento che ha coinvolto una fuga in autostrada e un violento impatto con un altro veicolo.
L’innesco della vicenda risale alle ore 20:30 a Cattolica, quando segnalazioni di residenti, preoccupati per la presenza di un’auto sospetta in una zona già vulnerabile a furti, hanno allertato il 112.
La rapidità di intervento della pattuglia dei Carabinieri ha permesso di individuare il veicolo, con a bordo quattro persone.

La situazione è precipitata quando, intimato l’alt, il conducente ha accelerato bruscamente, dando inizio a una rocambolesca fuga che si è estesa fino all’immissione sull’A14.
Il tentativo di eludere i Carabinieri ha visto il veicolo forzare le barriere del casello e immettersi sulla corsia nord, in un’azione che testimonia una spregiudicatezza e una potenziale pericolosità.

Il tentativo di arresto ha continuato ad infiammare la fuga, sfociando in una manovra estrema: un’inversione di marcia in autostrada, con conseguente collisione con un veicolo sopraggiungente.

L’impatto ha provocato il panico tra gli occupanti del veicolo in fuga, che si sono dispersi a piedi.

I Carabinieri sono riusciti a bloccare il conducente, mentre gli altri si sono dati alla fuga, dileguandosi tra i campi circostanti, superando recinzioni autostradali in una dimostrazione di coordinazione che suggerisce una pianificazione pregressa.

Fortunatamente, il bilancio dell’incidente non ha lasciato feriti gravi, sebbene la dinamica sia stata di elevata gravità.

Ulteriori ispezioni sul luogo dell’evento hanno portato al ritrovamento di oggetti compromettenti: passamontagna, una torcia elettrica e strumenti da scasso, tutti sequestrati per l’analisi forense.

Questi elementi, uniti alla modalità di fuga, alimentano l’ipotesi di un’azione criminale organizzata, volta a compiere furti nella zona.
Durante l’udienza davanti al giudice Alessandro Capodimonte, l’uomo ha confessato di aver assunto alcolici, cercando di giustificare la sua condotta, ma ha negato di essere stato il conducente del veicolo.

Il giudice ha convalidato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale, ma ha rinviato la discussione a data successiva, valutando la complessità della situazione e la necessità di ulteriori approfondimenti.
L’episodio solleva interrogativi sulla sicurezza stradale, l’efficacia dei controlli e le dinamiche criminali che affliggono il territorio, richiedendo un’azione coordinata tra le forze dell’ordine e le istituzioni locali per prevenire ulteriori eventi simili.

Author:

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -