venerdì 22 Agosto 2025
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Angelo Micheli: Sculture dell’Ozio, un viaggio creativo a Verbania.

Al Museo del Paesaggio di Verbania, l’undici settembre inaugrazione di “Le sculture dell’ozio”, una mostra monografica dedicata all’opera scultorea di Angelo Micheli, promossa dalla Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti.

L’evento di apertura sarà arricchito da una conferenza tenuta dallo stesso Micheli, un’occasione per approfondire il suo approccio alla progettazione, un percorso che intreccia rigore intellettuale e ricerca estetica.
La mostra, aperta al pubblico fino al dodici ottobre, si propone come un’indagine inedita su una dimensione meno nota della sua carriera, offrendo uno sguardo intimo sul processo creativo dell’artista.
La figura di Angelo Micheli si configura come un punto di riferimento nel panorama del design italiano contemporaneo.

La sua traiettoria professionale è costellata di collaborazioni significative e sperimentazioni pionieristiche.

Nel 1986, fonda il collettivo di design sperimentale Solid, un laboratorio di idee che ha contribuito a definire nuove tendenze nel settore.

Successivamente, la sua esperienza con il gruppo Memphis, guidato da Ettore Sottsass, tra il 1987 e il 1988, lo segna profondamente, introducendolo in un universo di contaminazioni e rotture con il passato.

L’associazione con lo Studio De Lucchi, dal 1988 al 1998, affina le sue capacità progettuali, aprendo la strada a incarichi di prestigio.

Oggi, in qualità di Managing Director di Amdl Circle, coordina progetti architettonici per una clientela internazionale, che include nomi di spicco quali Alitalia, Deutsche Bank, Enel e Hermès, testimoniando l’ampiezza del suo campo d’azione.

Il suo portfolio si arricchisce di interventi architettonici di notevole importanza, come la Biblioteca di Storia dell’Arte della Fondazione Cini a Venezia, un’opera che dialoga con la tradizione veneziana reinterpretandola in chiave contemporanea; il Centro di Arese, un complesso multifunzionale che integra spazi per l’innovazione e il benessere sociale; il Padiglione Zero per Expo Milano 2015, un progetto che sintetizza i temi dell’innovazione alimentare e della sostenibilità; e il Museo della Pietà Rondanini, un omaggio all’opera scultorea di Michelangelo.

La sua vocazione pedagogica si manifesta attraverso l’insegnamento presso istituzioni di rilievo come l’Istituto Europeo di Design di Milano, l’Università Iuav di Venezia e l’Università della Repubblica di San Marino, contribuendo a formare le nuove generazioni di architetti e designer.
Riguardo alla sua ricerca scultorea, Micheli confida che la scintilla è nata da un inatteso momento di pausa.
“La curiosità per la scultura mi ha spinto, quasi per caso, a cogliere l’opportunità di esprimermi attraverso la materia,” spiega l’artista.

La sua produzione scultorea si distingue per un approccio apparentemente disinvolto, che rifiuta la provocazione fine a se stessa e le velleità di scandalo.

Lungi dall’essere effimere o superficiali, le sue opere trovano la loro forza nell’essenzialità, nella capacità di evocare la bellezza attraverso la semplicità.
È proprio questa normalità apparente, questa assenza di pretese, a rendere le sue sculture sorprendenti, capaci di instaurare un dialogo intimo e profondo con lo spettatore, invitandolo a una riflessione sul significato dell’abito quotidiano e sulla possibilità di trovare l’arte anche in ciò che appare ordinario.

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