venerdì 22 Agosto 2025
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Dazi USA sul vino italiano: Campagna a rischio, urge intervento.

L’imposizione definitiva dei dazi americani del 15% sulle importazioni di vino italiano rappresenta una cesura drammatica per il settore vitivinicolo, con ripercussioni particolarmente acute per la Campania, pilastro fondamentale dell’eccellenza enologica nazionale.
Al di là delle speranze residue legate a possibili rinegoziazioni, l’assenza di misure di supporto concrete si configura come un fallimento strategico, mettendo a rischio un comparto che incarna non solo un motore economico vitale, ma anche un patrimonio culturale inestimabile e un presidio sociale cruciale per le aree interne del Paese.
Come sottolinea Carmine Fusco, Commissario di CIA-Agricoltori Italiani Campania, l’effetto combinato del cambio sfavorevole e delle nuove tariffe rischia di incrementare il prezzo di una bottiglia di vino italiano sul mercato americano di circa il 40%, compromettendo irreparabilmente la competitività delle aziende italiane rispetto a quelle di Paesi terzi, che potranno approfittare di questo scenario per guadagnare quote di mercato.

Le conseguenze di questo provvedimento si ripercuoteranno su un’ampia gamma di denominazioni campane di eccellenza: dall’Aglianico del Taburno, custode di antiche tradizioni nel Beneventano, ai vitigni autoctoni del Greco di Tufo e del Fiano d’Avellino, emblemi dell’Irpinia, passando per la Falanghina del Sannio, fino alle denominazioni del Casertano e del Salernitano.
Queste etichette rappresentano l’eredità di generazioni di viticoltori e produttori, il frutto di un lavoro costante e appassionato che coniuga rispetto per la tradizione e ricerca di innovazione.

Un patrimonio che incarna l’identità della regione e che contribuisce in maniera significativa alla sua reputazione internazionale.
Per CIA Campania, la risposta non può limitarsi a dichiarazioni di circostanza.
È imprescindibile un intervento immediato e strutturale: misure di indennizzo urgenti per fronteggiare le perdite immediate, sgravi fiscali per alleggerire il carico economico sulle aziende, un accesso semplificato al credito per sostenere gli investimenti e un piano di promozione e di educazione al consumo mirato sia ai mercati consolidati che a quelli emergenti, volto a valorizzare la qualità e l’unicità del vino italiano.
Il Governo e l’Unione Europea hanno la responsabilità di agire con determinazione, mobilizzando anche le risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per mitigare gli effetti negativi e tutelare un settore strategico per l’intera macroregione del Mezzogiorno.
In parallelo a questa azione, CIA Campania intende intraprendere un’iniziativa diplomatica: un invito formale rivolto all’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia e al Console statunitense a Napoli a visitare direttamente alcune delle aziende vitivinicole del territorio, per testimoniare di persona la storia, la qualità e la capacità innovativa che contraddistinguono il settore.

Un’occasione per illustrare, in maniera tangibile, il valore inestimabile del patrimonio enologico campano.
La difesa del vino italiano, sottolinea Fusco, è inseparabile dalla salvaguardia del Made in Italy autentico, simbolo di eccellenza e di creatività.

Abbandonare i produttori al loro destino, con l’imposizione di dazi punitivi, sarebbe una sconfitta di portata globale, non solo economica, ma anche culturale e sociale, che negherà al mondo intero la possibilità di apprezzare un’eccellenza unica e irripetibile.

Si tratterebbe di un atto di autolesionismo che comprometterebbe l’immagine e il futuro di un’intera nazione.

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