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Crisi ATM: Stipendi in Ritardo, Sindacati in Azione e Minaccia di Sciopero

La crisi finanziaria che affligge ATM, l’azienda regionale dei trasporti, precipita in una nuova, drammatica fase: i dipendenti, centinaia di lavoratori che garantiscono il servizio di autobus extraurbano, si trovano nuovamente a fronteggiare lunghi ritardi nell’erogazione degli stipendi.
Questa situazione, purtroppo, non è un evento isolato, ma una piaga cronica che periodicamente si ripresenta, suscitando l’allarme dei sindacati di categoria e mettendo a dura prova la tenuta del sistema di mobilità regionale.
Faisa-Cisal (Emilio Santangelo), Filt-Cgil (Aurelio Di Eugenio) e Fit-Cisl (Simone Vitagliano) hanno formalizzato una richiesta urgente di incontro con la Regione, un atto che testimonia la crescente frustrazione e preoccupazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

La promessa di intervento dell’assessore Vincenzo Niro, risalente al 25 luglio, di un’azione sostitutiva per il pagamento delle mensilità arretrate, non si è concretizzata, lasciando i dipendenti in una condizione di incertezza e disagio economico.
Questa modalità di gestione, l’intervento sostitutivo regionale, non è una novità.
È stata precedentemente utilizzata in passato, ma la sua reiterazione solleva interrogativi sulla capacità dell’azienda di onorare i propri obblighi finanziari e sulla reale efficacia delle misure correttive adottate.

La richiesta sindacale non si limita al pagamento degli stipendi, ma abbraccia l’intero spettro delle criticità che affliggono il settore, come dettagliatamente esposto nella relazione inviata alla Regione l’11 luglio.
Si tratta di un quadro complesso, che include non solo problemi economici, ma anche questioni relative alla sicurezza, alla qualità del servizio e alle condizioni di lavoro.

La prospettiva di una mobilitazione pubblica è ora concreta.
I sindacati, esasperati dalla prolungata attesa e dalla gravità della situazione, non escludono l’utilizzo di forme di protesta volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e a pressione sulle istituzioni.

L’escalation potrebbe culminare nella proclamazione di uno sciopero politico a livello regionale, in un momento particolarmente delicato, in coincidenza con l’inizio del nuovo anno scolastico, con l’obiettivo di paralizzare il sistema e forzare la Regione a intervenire.

Anche il Movimento 5 Stelle, con la voce del consigliere regionale Angelo Primiani, si unisce alla denuncia.

L’ennesimo allarme sindacale rafforza i sospetti di una gestione opaca e inefficace, che si ripresenta con il cambio di delega al sottosegretario Niro.

L’opposizione sottolinea come si stiano riproponendo i nodi irrisolti del settore, alimentando un sistema che favorisce l’impunità e la mancanza di controlli da parte della Regione.
Primiani invoca interventi immediati e incisivi: la Regione deve non solo saldare le mensilità arretrate, come promesso, ma anche avviare una procedura di rescissione del contratto con l’azienda inadempiente, una misura necessaria per ripristinare la credibilità del servizio di trasporto pubblico regionale.

La questione, quindi, trascende un mero problema di liquidità e si configura come una questione di governance, trasparenza e responsabilità istituzionale.

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