Il Tribunale per le Misure di Riesame di Milano ha accolto la richiesta di revisione della posizione di Manfredi Catella, fondatore e amministratore delegato di Coima Manfredi, disposta l’annullamento degli arresti domiciliari a suo carico.
Questa decisione segna l’atto conclusivo di un’analisi complessa e articolata delle misure cautelari disposte nell’ambito di un’indagine più ampia che coinvolge esponenti del mondo immobiliare, dell’urbanistica e della pubblica amministrazione milanese.
La decisione del Riesame, pur liberando Catella dall’immediata restrizione della detenzione domiciliare, non implica un’assoluzione.
Significa che, allo stato degli atti e delle prove presentate, i giudici non hanno ritenuto sussistenti i presupposti per la necessità di una custodia preventiva, che si fonda sulla pericolosità del soggetto e sul rischio di inquinamento probatorio.
Catella, come gli altri indagati, rimane sotto indagine e dovrà affrontare il processo, dove la sua presunta innocenza potrà essere provata.
Le decisioni precedenti, che hanno visto la liberazione con interdizione di un anno per l’ex assessore Giancarlo Tancredi, l’ex componente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni e il manager Federico Pella, avevano già prefigurato una tendenza del collegio a valutare con maggiore rigore la proporzionalità delle misure restrittive.
L’annullamento degli arresti in carcere di Andrea Bezziccheri, patron di Bluestone, e Alessandro Scandurra, aveva, in particolare, evidenziato una revisione della valutazione della pericolosità sociale e del rischio di fuga, elementi cruciali nella decisione di disporre la carcerazione preventiva.
L’indagine, che si concentra su presunte irregolarità e turbative d’asta nel settore immobiliare e urbanistico milanese, ha portato alla luce una rete di relazioni complesse e potenzialmente illegali, che coinvolgono figure chiave nella gestione del territorio e nell’assegnazione di appalti pubblici.
La vicenda solleva interrogativi sulla trasparenza dei processi decisionali, sulla correttezza delle procedure di assegnazione e sulla possibile influenza di interessi privati nella pianificazione urbana.
L’azione del Tribunale per le Misure di Riesame, con le sue decisioni, rappresenta un atto di garanzia dei diritti degli indagati, assicurando che la presunzione di innocenza sia salvaguardata e che le misure cautelari siano applicate solo quando strettamente necessarie.
Tuttavia, pone anche l’attenzione sulla necessità di una maggiore trasparenza e controlli stringenti nel settore urbanistico, per prevenire future situazioni di illecito e assicurare una gestione equa e sostenibile del territorio.
Il caso, e le successive fasi processuali, saranno cruciali per delineare la verità dei fatti e per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.