17 febbraio 2024 – 11:32
Nel mercato italiano dei carburanti, la situazione è sempre più preoccupante: alcuni distributori hanno già superato il tetto psicologico dei 2,5 euro al litro per la benzina servita, registrando prezzi record sulla rete ordinaria anziché sulle autostrade. Secondo quanto evidenziato da Assoutenti, che ha analizzato i dati più recenti pubblicati dal Mimit e resi disponibili sul sito del ministero, si sono riscontrati casi inquietanti. Ad esempio, a Taranto si registra un prezzo di 2,537 euro al litro per la benzina e di 2,447 euro al litro per il gasolio; mentre in provincia di Benevento la benzina viene venduta a 2,522 euro al litro. Il record spetta invece a un distributore in provincia di Palermo che ha proposto un prezzo di 2,565 euro al litro per la benzina verde. Sul fronte autostradale, il prezzo più alto si trova nei pressi di Piacenza con 2,499 euro al litro. Questa escalation dei costi rappresenta un aumento significativo rispetto all’inizio dell’anno: attualmente si spendono quasi 5 euro in più per un pieno di benzina e 5,5 euro in più per uno di gasolio. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, mette in guardia sull’effetto inflattivo che potrebbe scaturire da questi continui rincari ai distributori e che potrebbe riflettersi sui prezzi al dettaglio dei beni trasportati su strada, rappresentando l’88% della merce venduta in Italia. La situazione richiede una seria riflessione sulle politiche energetiche e sui meccanismi che regolano il settore dei carburanti nel nostro Paese.