sabato 23 Agosto 2025
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Chikungunya a Modena: 41 casi, Carpi epicentro, indagini in corso.

L’emergenza Chikungunya si fa sentire nella provincia di Modena, con un numero complessivo di 41 casi confermati, che riflette un quadro epidemiologico in evoluzione e richiede un’analisi approfondita.

La distribuzione demografica dei casi rivela una prevalenza femminile (25 donne contro 16 uomini), con un’ampia fascia di età coinvolta, che va dai 14 ai 98 anni, sottolineando la vulnerabilità di diverse fasce della popolazione.
Fortunatamente, al momento, nessuno dei pazienti presenta condizioni cliniche particolarmente gravi, come comunicato dall’Ausl.

Il fulcro dell’epidemia sembra essere il Comune di Carpi, che concentra la maggior parte dei contagi (36 casi rilevati fino ad oggi).
Tuttavia, la presenza del virus si estende anche ai territori di Modena, San Prospero, Concordia sulla Secchia e Soliera (in particolare nella frazione di Limidi), evidenziando una potenziale diffusione geografica.
Un elemento cruciale nell’interpretazione dei dati è la considerazione che i casi rilevati a Modena e Soliera, secondo le attuali valutazioni, non rappresentano più un rischio di trasmissione attiva del virus alla popolazione vettoriale, le zanzare.
Questo suggerisce che l’interruzione della catena epidemiologica, almeno in quelle aree, potrebbe essere in atto, anche se è fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione della situazione.

L’elevato numero di casi identificati a Carpi è da ricondurre, in parte, a un’intensa attività di ricerca attiva, caratterizzata da prelievi mirati e da una campagna di sensibilizzazione rivolta sia alla popolazione che al personale sanitario.

Questo approccio proattivo ha permesso di intercettare casi che altrimenti potrebbero essere rimasti non diagnosticati, contribuendo a una più accurata valutazione della reale portata dell’epidemia.

L’indagine epidemiologica, attualmente in corso, ha finora escluso viaggi all’estero come fattori scatenanti per la maggior parte dei contagiati.

Unica eccezione è rappresentata da un caso residente a Modena, il che suggerisce la presenza di un serbatoio locale del virus o la possibilità di un’introduzione più complessa e attualmente non completamente chiarita.
Questa peculiarità rende l’indagine ancora più delicata e complessa.
In risposta all’emergenza, i Comuni coinvolti hanno prontamente attivato o intensificato interventi di disinfestazione straordinaria, implementando strategie di controllo sia adulticidi (dirette contro le zanzare adulte) che larvicidi (mirate alle larve), in linea con le direttive del Piano Regionale di Sorveglianza e Controllo delle Arbovirosi 2025.

Queste azioni mirano a ridurre la popolazione di zanzare competenti, specie *Aedes albopictus*, il principale vettore del virus.

L’evento sottolinea la necessità di rafforzare i sistemi di sorveglianza epidemiologica, di migliorare la comunicazione e l’educazione sanitaria rivolta alla popolazione, e di potenziare le misure di controllo vettoriale, al fine di prevenire e mitigare il rischio di future epidemie di Chikungunya e altre arbovirosi nella regione.

La comprensione approfondita della dinamica della trasmissione locale e l’identificazione di potenziali fattori di rischio ambientali e comportamentali rimangono obiettivi prioritari per la gestione efficace di questa complessa situazione sanitaria.

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