12 febbraio 2024 – 13:12
Oltre a Giovanni Barreca, le due persone fermate ieri dai carabinieri con l’accusa di aver partecipato all’omicidio della moglie e dei due figli dell’uomo, sono Sabrina Fina e Massimo Carandente, due individui estremisti religiosi. Le accuse rivolte a loro, così come al muratore 54enne che ha confessato i delitti, riguardano omicidio plurimo e soppressione di cadavere. La telefonata di Giovanni Barreca al centralino dell’Arma nella scorsa notte rimane gelida e calma: “Mi chiamo Giovanni Barreca. Ho ucciso tutta la mia famiglia, venite a prendermi”. Prima di chiudere, aggiunge agli inquirenti: “Vi aspetto a Casteldaccia”. Mentre una pattuglia si occupa dell’arresto del muratore assassino di 54 anni, un’altra si dirige verso la sua casa ad Altavilla Milicia, un paese costiero situato a 30 chilometri da Palermo. I carabinieri assistono a una scena raccapricciante: i cadaveri dei due figli, Emanuel di 5 anni e Kevin di 16, giacciono senza vita sul pavimento. La terzogenita, una ragazza di 17 anni, è seduta sul letto in uno stato di shock profondo. Si suppone che abbia assistito agli omicidi. Dopo ore di ricerca disperata, viene infine trovato il corpo carbonizzato della moglie del muratore, Antonella Salamone, che era più giovane di lui di ben 13 anni. Pezzi del suo corpo sono stati rinvenuti a breve distanza dalla casa, nascosti sotto un cumulo di terra. Si ipotizza che il marito l’abbia uccisa e successivamente abbia dato fuoco ai resti. Barreca viene portato in caserma, dove alle sue precedenti confessioni telefoniche aggiunge ulteriori dettagli scioccanti: “C’era il demonio in casa”, afferma.