L’allarme è scattato ieri sera, innescando un complesso dispositivo di ricerca attivato dalle squadre del Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese.
Un escursionista risulta disperso sul Gran Sasso, un gigante calcareo che domina il paesaggio appenninico, visibile dalla vetta di Campo Imperatore e noto per la sua natura aspra e selvaggia.
La sua auto è stata rinvenuta lungo la strada di accesso alla via normale del Monte Prena, indicando l’ultima traccia tangibile del suo percorso.
Il Gran Sasso, con le sue pareti rocciose, i profondi solchi scavati dall’acqua e le imponenti guglie, rappresenta una sfida continua per gli appassionati di montagna.
La sua attrattiva, però, non risparmia i pericoli: il terreno impervio e le condizioni meteorologiche imprevedibili mettono a dura prova anche gli escursionisti più esperti.
Le operazioni di ricerca, riprese all’alba, coinvolgono un’ampia squadra di soccorritori, supportata dall’unità elicotteristica decollata da L’Aquila.
I tecnici, da terra e dall’alto, setacciano attentamente l’area alla ricerca di qualsiasi indizio: tracce, impronte, oggetti smarriti, che possano fornire elementi utili per ricostruire il percorso dell’uomo e individuare la sua posizione.
La situazione operativa è resa particolarmente complessa dalle avverse condizioni meteorologiche.
La notte trascorsa è stata caratterizzata da intensi temporali, mentre la giornata in corso vede un progressivo aumento della nuvolosità, con la prospettiva di ulteriori precipitazioni.
La variabilità del tempo appenninico, tipica di questi ambienti di alta quota, amplifica i rischi e rende ancora più impegnativo il lavoro dei soccorritori, costretti a operare in un contesto dinamico e potenzialmente pericoloso.
La ricerca prosegue senza sosta, alimentata dalla speranza di un esito positivo e dalla professionalità di chi, con coraggio e competenza, si dedica a garantire la sicurezza in montagna.
