La ricostruzione post-terremoto del 2016 nelle regioni centrali italiane ha rappresentato una sfida complessa, non solo dal punto di vista tecnico e logistico, ma anche in termini di garanzia della legalità e trasparenza.
Per mitigare il rischio di infiltrazioni criminali e assicurare che le risorse pubbliche fossero impiegate in modo efficiente e corretto, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha svolto un ruolo cruciale, affiancando attivamente l’attività del Commissario Straordinario per la Ricostruzione.
L’intervento preventivo di ANAC ha mirato a salvaguardare l’integrità delle procedure di gara, sottoponendo a verifica preventiva le offerte e i bandi relativi a progetti, interventi e appalti.
Questo approccio proattivo ha contribuito a ridurre significativamente il rischio di contenzioso e a velocizzare i tempi di completamento dei lavori, promuovendo al contempo un’esecuzione più accurata e conforme alle normative.
Tra il 2016 e il 30 giugno 2025, l’ANAC ha esaminato un numero considerevole di procedure di affidamento, pari a un valore complessivo di quasi 2 miliardi di euro, corrispondenti a circa il 42,2% degli investimenti totali stanziati per la ricostruzione.
Questo sforzo si è concretizzato nell’emissione di 4.054 pareri, con una media di circa 2.2 pareri al giorno lavorativo, e un’elaborazione media di 3.5 pareri per ciascuna procedura.
Il periodo 2021-2025 ha visto un’intensificazione dell’attività, con 706 procedure esaminate e 2.844 pareri emessi, a testimonianza dell’impegno continuo dell’ANAC nel controllo della legalità.
Significativamente, si è registrato solo un caso di contenzioso, che non ha portato all’impugnazione di alcun parere ANAC, evidenziando l’efficacia del sistema di controllo preventivo.
L’azione di supporto dell’ANAC ha consolidato un solido presidio di legalità e trasparenza, contribuendo a migliorare la qualità degli atti e a prevenire, in modo significativo, episodi di corruzione e contenzioso amministrativo.
Tra gli interventi di particolare rilevanza sottoposti a verifica figurano l’affidamento dei lavori per la Prefettura di Teramo (circa 7,5 milioni di euro), l’accordo quadro per i servizi tecnici complementari ad Accumoli (circa 15 milioni di euro), la palazzina funzionale alle emergenze sanitarie a Fabriano (circa 17 milioni di euro) e l’adeguamento sismico della Caserma dei Carabinieri a Norcia (circa 5,8 milioni di euro).
Oltre a questi interventi di punta, l’ANAC ha monitorato attentamente un ampio spettro di attività di ricostruzione in tutte le regioni colpite.
In Abruzzo, si segnalano il completamento della Scuola Gasbarrini a Civitella del Tronto e la realizzazione delle reti dei sotto-servizi a Campotosto.
Nel Lazio, i lavori per la Chiesa di Santa Maria del Suffragio e i sotto-servizi del centro storico di Amatrice hanno beneficiato di questa vigilanza.
Nelle Marche, si evidenzia l’appalto integrato per il nuovo Polo Scolastico a Tolentino e la riqualificazione dei Palazzi Ciccolini e Ugolini dell’Università di Macerata.
Infine, in Umbria, la ricostruzione degli edifici di Castelluccio di Norcia e la ristrutturazione dell’Ospedale di Norcia hanno ricevuto un controllo attento e costante.
L’impegno dell’ANAC rappresenta un elemento cruciale nel processo di ricostruzione, non solo per garantire la corretta allocazione delle risorse, ma anche per ripristinare la fiducia dei cittadini e promuovere un futuro più sicuro e trasparente per le comunità colpite dal terremoto.
La capacità di prevenire e mitigare i rischi di corruzione e contenzioso amministrativo è essenziale per assicurare che la ricostruzione sia un motore di sviluppo sostenibile e di resilienza per le comunità colpite.