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Montecorvino Rovella: Femminicidio, la comunità sotto shock

Montecorvino Rovella sotto shock: una vita spezzata, un presunto femminicidioLa quiete di Montecorvino Rovella, un piccolo comune salernitano immerso nel verde, è stata brutalmente infranta dalla scoperta del corpo di Assunta “Tina” Sgarbini, 47 anni, all’interno del suo appartamento.

La donna, madre di tre figli, è stata ritrovata senza vita, con evidenti segni di soffocamento, alimentando il sospetto di un ulteriore, tragico femminicidio.

L’eco di questo atto violento ha scosso profondamente la comunità, costringendo alla sospensione di eventi programmati e proclamando il lutto cittadino.

L’indagine, immediatamente avviata dalle forze dell’ordine, si concentra su Christian Persico, 36 anni, compagno di Tina e ora principale sospettato.
La sua sparizione, subito dopo la scoperta del corpo, ha innescato una caccia all’uomo che si è conclusa con il suo rintraccio in serata, grazie alla collaborazione di un cittadino.
Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, che lo ritraggono nelle vicinanze dell’abitazione durante le prime ore del mattino, appaiono ora cruciali per ricostruire la dinamica degli eventi.
Le ipotesi investigative, seppur in una fase preliminare, convergono su una violenta lite come detonatore della tragedia.

La relazione, intrapresa nel 2016, sembra essere stata segnata da tensioni, culminate, secondo alcune fonti, con l’allontanamento di Persico dal domicilio.
Il padre della vittima, in un’intervista al Tg1, ha espresso preoccupazione per la situazione lavorativa e comportamentale del compagno, definendolo un peso per la figlia e affermando di averla incoraggiata a liberarsene.
Oltre alle testimonianze dirette, gli investigatori stanno analizzando con meticolosità i profili social dei due, alla ricerca di indizi utili a chiarire il movente e a ricostruire gli ultimi giorni della vittima.

Le immagini condivise da Tina, che la ritraggono sorridente accanto agli amici e ai figli, contrastano drammaticamente con la brutalità della sua morte.
Il suo profilo Facebook, ora sommerso da messaggi di cordoglio e rabbia, offre uno scorcio di una vita apparentemente normale, spezzata in modo inaspettato.
In modo significativo, non compaiono fotografie con il compagno, a differenza del profilo di Persico, che presenta numerose immagini di loro due, spesso accompagnate da didascalie che trasmettono felicità e affetto.
Un post del 2020, con la didascalia “Quattro anni che ci sopportiamo”, assume ora un significato amaro e inquietante.
La comunità di Montecorvino Rovella si stringe attorno alla famiglia Sgarbini, esprimendo profondo cordoglio e partecipazione al dolore.
Il sindaco D’Onofrio ha definito la perdita come “la perdita di una figlia”, sottolineando l’impossibilità di trovare parole adeguate per lenire la ferita.
Questo tragico evento riaccende il dibattito sulla violenza di genere, un problema sociale che continua a mietere vittime in tutta Italia, lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile e una comunità ferita nel profondo.

L’indagine proseguirà a ritmo serrato, con l’obiettivo di fare luce sulla verità e assicurare alla giustizia il responsabile di questo terribile crimine.

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