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Uil Sardegna: Futuro Industriale e Energetico, Serve un Cambio di Paradigma

L’avvicinarsi dell’autunno, stagione cruciale per le decisioni programmatiche a livello nazionale e regionale, spinge la Uil a intensificare il suo impegno per definire un futuro industriale ed energetico solido e sostenibile per la Sardegna.

L’attuale condizione, caratterizzata da una sequenza di proroghe e promesse non mantenute, non è più accettabile.

È imperativo superare la logica del breve termine e abbracciare una visione strategica, elaborata attraverso un processo partecipativo che coinvolga tutti gli attori in campo.
La segretaria generale Fulvia Murru e la componente della segreteria Carla Maloni sottolineano l’importanza dei prossimi provvedimenti governativi in materia di energia e dei tavoli negoziali nazionali, che rappresentano un banco di prova decisivo per l’Isola.
La transizione energetica non può essere ridotta a una mera questione di utilizzo del metano come fonte intermedia; è necessario un piano industriale complessivo, un vero e proprio progetto di sviluppo che oggi la Sardegna lamenta di non possedere.
Il fenomeno della deindustrializzazione, particolarmente accentuato nelle aree meridionali dell’isola, manifesta la sua gravità nelle vertenze aperte nel Sulcis Iglesiente, simbolo di un declino che rischia di compromettere il tessuto sociale ed economico dell’intera regione.
È fondamentale invertire questa tendenza, promuovendo la creazione di occupazione stabile, retribuita adeguatamente e con elevati standard qualitativi.

La visione della Uil è quella di trasformare la Sardegna in un laboratorio europeo di transizione giusta, dove il cambiamento non rappresenti una minaccia, bensì un’opportunità storica per rilanciare l’economia e migliorare le condizioni di vita dei lavoratori.

A tal fine, la Uil rilancia con forza la proposta di un fondo dedicato alla transizione giusta, alimentato da una quota dei proventi derivanti dalle energie rinnovabili.
Queste risorse devono essere investite prioritariamente in ricerca e sviluppo, formazione professionale e riconversione industriale, con l’obiettivo di creare nuove competenze e opportunità di lavoro.

Un principio cardine della proposta Uil è che l’energia prodotta in Sardegna debba rimanere in Sardegna, generando sviluppo, occupazione e diritti per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

Per garantire un controllo efficace sugli investimenti e vincolarli a obiettivi occupazionali concreti e verificabili, la Uil chiede l’istituzione di un Osservatorio permanente energia-industria-lavoro, che coinvolga attivamente la Regione, il Governo, le imprese e le organizzazioni sindacali.

L’autunno non deve essere percepito come un momento di incertezza, ma come un’occasione per compiere scelte coraggiose e innovative.
La Sardegna possiede tutte le risorse e le potenzialità per diventare un modello di sviluppo sostenibile, coniugando energia pulita, industria all’avanguardia e lavoro dignitoso.
La Uil si impegna a sostenere i lavoratori in questo percorso, trasformando questa sfida in un’opportunità concreta per il futuro dell’Isola.
È necessario un cambio di paradigma, abbandonando approcci frammentari e puntando su una visione strategica che metta al centro le persone e l’ambiente.

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