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Monastero di Sorrento: Fede, Storia e Timori per il Futuro

Il monastero di Santa Maria delle Grazie a Sorrento, custode di secoli di storia e spiritualità, si trova al centro di un’attenzione inaspettata, suscitata dalla recente conclusione della presenza monastica e dalle timori di una possibile riqualificazione a fini commerciali.
Lungi dall’essere una mera questione immobiliare, l’episodio riflette una più ampia tensione tra la preservazione del patrimonio culturale e religioso e le logiche di mercato che spesso gravano sui beni storici.

La partenza dell’ultima monaca domenicana ha generato un’onda di apprensione nella comunità sorrentina, che considera il monastero un elemento imprescindibile del proprio identità.

Più che un edificio, Santa Maria delle Grazie è un simbolo di fede, di aggregazione sociale e di memoria collettiva, legata indissolubilmente alla figura di Berardina Donnorso, la sua fondatrice, che ne ha plasmato la missione di accoglienza e assistenza.

La mobilitazione popolare, culminata in una petizione che ha raccolto oltre mille firme, testimonia il profondo attaccamento dei cittadini alla salvaguardia di questo luogo sacro, un sentimento che si scontra con le speculazioni che potrebbero insidiare il suo futuro.
La rassicurazione giunta da Franco Russo, responsabile dell’Ente Conservatorio, ente gestore del complesso, mira a dissipare i timori di una trasformazione in una struttura ricettiva di lusso.
Lungi dall’essere una possibilità concreta, l’ipotesi di un albergo a quattro stelle si rivela infondata, in assenza di comunicazioni ufficiali da parte dell’Ordine domenicano.
Il Conservatorio, che svolge il proprio incarico a titolo gratuito, ribadisce il proprio impegno nella tutela del monastero, escludendo a priori qualsiasi progetto che ne comprometta la vocazione originaria.

L’edificio, un imponente quadrilatero racchiuso tra vie storiche e piazze emblematiche, possiede un valore intrinseco che trascende la sua mera architettura.
La presenza di tre chiostri, un’oasi verde e la ricca storia che lo permea, ne fanno un bene di inestimabile valore, un patrimonio da custodire gelosamente.

La sua rilevanza è testimoniata da interventi mirati nel corso dei secoli, con il coinvolgimento di figure di spicco come Papi e membri della dinastia dei Borboni, i quali si sono attivamente opposti a tentativi di appropriazione indebita.
L’episodio solleva una riflessione più ampia sul ruolo del patrimonio culturale e religioso nel contesto contemporaneo.
La necessità di bilanciare la tutela della memoria storica con le esigenze di sviluppo economico richiede un approccio attento e responsabile, che coinvolga attivamente la comunità locale e che ponga al centro la salvaguardia dei valori intrinseci di questi luoghi, custodi di identità e di storie che meritano di essere tramandate alle future generazioni.
La vicenda di Santa Maria delle Grazie è un monito a proteggere il cuore pulsante di Sorrento, un luogo di fede, cultura e solidarietà, patrimonio inestimabile da preservare per il bene comune.

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