sabato 6 Settembre 2025
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Comune di L'Aquila

Città Sant’Angelo: un corteo silenzioso per la pace e Gaza

Un corteo muto, un’onda di silenzio attraversò Città Sant’Angelo oggi, portando con sé il peso della sofferenza palestinese e un’implorazione universale per la pace.

L’evento, un’iniziativa partecipativa che ha visto radunarsi centinaia di persone, trascende la semplice manifestazione: si configura come un atto di presenza, un momento di raccoglimento in cui il silenzio stesso diviene eloquio.

Bandiere palestinesi, vessilli di speranza e di resilienza, si sono affiancate a striscioni che evocano la realtà drammatica di Gaza, una città martoriata da anni di conflitto.

Ma il vero protagonista è stato l’assenza di parole, un silenzio carico di significato che amplificava il messaggio di solidarietà e di compassione.
Questo silenzio, hanno spiegato gli organizzatori, non era un vuoto, ma un’eco amplificata della sofferenza collettiva, una voce che, proprio per la sua mancanza di suono, si faceva più incisiva e universale.

L’atmosfera era palpabile, un misto di emozione, dolore e vergogna condivisa.

La partecipazione massiccia testimonia una crescente consapevolezza dell’emergenza umanitaria in Palestina e un rifiuto, sempre più forte, della violenza e dell’ingiustizia.

L’iniziativa, lungi dall’essere un mero sfogo emotivo, si è concretizzata in un’azione tangibile: è stata lanciata una raccolta fondi a favore di Emergency, un’organizzazione umanitaria che opera instancabilmente nella Striscia di Gaza, fornendo cure mediche essenziali a chi ne ha bisogno.

Questo corteo silenzioso non è solo un appello alla pace, ma un richiamo alla responsabilità individuale e collettiva.

È un invito a non rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza altrui, a interrogarsi sulle cause profonde del conflitto e ad agire concretamente per promuovere la giustizia e la dignità umana.

È un monito a ricordare che la pace non è un’utopia irraggiungibile, ma un obiettivo che richiede impegno, dialogo e, soprattutto, la capacità di ascoltare il silenzio degli oppressi.
La speranza, come una fiamma tremolante, persiste, alimentata dalla resilienza del popolo palestinese e dalla solidarietà di chi, come i partecipanti a questo corteo, rifiuta di cedere alla disperazione.

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