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San Severino Marche: Restauro di Porta Sette Cannelle, un simbolo resiliente

Il Comune di San Severino Marche, in provincia di Macerata, ha dato luce al progetto esecutivo per la salvaguardia e il restauro di Porta Sette Cannelle e del circuito murario che la abbraccia, un intervento cruciale per la resilienza del tessuto urbano e culturale, gravemente provato dal sisma del 2016.
L’impegno finanziario, pari a 2,3 milioni di euro, è erogato attraverso il Programma Straordinario di Rigenerazione Urbana, un’iniziativa pensata per la ricostruzione post-terremoto e intrinsecamente collegata agli investimenti complementari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il bene monumentale, precedentemente dichiarato parzialmente inagibile a seguito degli eventi sismici, beneficia di un progetto elaborato da Ora Ingegneria e Architettura di Tolentino, un team specializzato nella valorizzazione del patrimonio storico.
La scelta di questo studio riflette l’importanza attribuita alla competenza tecnica necessaria per affrontare un intervento di tale delicatezza, che mira a restituire alla comunità un simbolo identitario profondamente radicato nella sua storia.

Porta Sette Cannelle, eretta nel Trecento, trae il suo nome da una fontana ormai scomparsa, che ne costituiva l’antico complemento.

La struttura, caratterizzata da una pianta quadrangolare e un’imponente apertura ad arco, fungeva da snodo strategico per il traffico pesante diretto al castello, offrendo una via alternativa rispetto a Porta San Francesco.
Questa scelta non era casuale, ma rifletteva le necessità logistiche di un borgo fortificato che doveva garantire un accesso agevole al suo nucleo più elevato e difeso.
La pianta storica di Cipriano Divini rivela un’immagine sorprendentemente diversa da quella odierna: la porta originariamente era quasi il doppio della sua attuale altezza, articolata su due livelli interconnessi da una scala interna, un elemento di difesa e collegamento cruciale in un contesto militare.

L’evoluzione architettonica della porta, nel corso dei secoli, ne ha alterato la configurazione originale, ma non ha cancellato il suo significato strategico e simbolico.

L’aspetto medievale, originariamente definito da feritoie per la difesa e un parapetto merlato, testimoniava il ruolo attivo della porta nel sistema difensivo del borgo.

L’intervento di restauro non si limita alla mera riparazione dei danni sismici, ma mira a recuperare, ove possibile, elementi significativi del passato, reinterpretandoli in chiave contemporanea per garantire la fruibilità e la comprensione del bene da parte del pubblico.

Questo progetto rappresenta il primo tassello di un piano di recupero più ampio, che ambisce a restituire alla città la bellezza e la funzionalità delle sue antiche mura, favorendo un turismo consapevole e valorizzando l’identità culturale di San Severino Marche.
La conservazione di Porta Sette Cannelle e delle mura è un investimento nel futuro della comunità, un atto di memoria e un impegno per la resilienza di un territorio segnato dalla storia e dalla fragilità sismica.
L’intervento si prefigge inoltre di stimolare un circolo virtuoso di sviluppo locale, creando nuove opportunità di lavoro e promuovendo la valorizzazione del patrimonio culturale come motore di crescita economica.

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