Il primo segnale di allarme è stato per la leader del governo: “Giorgia Meloni, stiamo arrivando”. Il secondo avvertimento, invece, è stato rivolto alle forze politiche alleate: il Partito Democratico rappresenta il “fulcro indiscusso” di ogni coalizione alternativa alla destra. Quel sorprendente 24% ottenuto, nettamente al di sopra delle previsioni, ha rafforzato la posizione della segretaria Elly Schlein all’interno del partito e ha collocato il PD al comando dell’opposizione. Già il giorno successivo alle elezioni si sono iniziate a valutare le nuove dinamiche politiche: l’Alleanza Verde e Sociale ha festeggiato il 6,7% ottenuto ed è pronta a giocare un ruolo determinante, mentre Giuseppe Conte ha annunciato una “riflessione interna”, considerando che il Movimento 5 Stelle si è fermato al 10%. Tuttavia, non esclude un dialogo con le forze di sinistra, anzi: promette che sarà sempre più intenso. Nel frattempo, i partiti di centro stanno cercando di rimettersi in piedi: neeacute; Azione neeacute; Stati Uniti d’Europa sono riusciti a superare il 4%. Il punto di partenza per una possibile coalizione è rappresentato da un risultato che non era affatto scontato: quel 50% che emerge sommando le percentuali delle liste contrarie al governo (compreso il 2,2% di Santoro). Durante la notte, Elly Schlein ha parlato al telefono con Meloni per congratularsi reciprocamente per i risultati ottenuti. Successivamente ha riposto la chitarra nell’armadio del suo ufficio – strumento che aveva portato con seeacute; per passare il tempo – e si è recata in sala stampa al Nazareno per dichiarare: “Non li abbiamo fermati ma certamente li abbiamo rallentati – ha precisato – Il PD è il partito che ha registrato la maggiore crescita e la distanza da Fratelli d’Italia si è ridotta. L’alternativa alla destra ora appare più credibile.”
Il PD rafforza la sua posizione come fulcro dell’opposizione, Meloni rallentata ma non fermata.
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