mercoledì 27 Agosto 2025
20.5 C
Rome

Roberto Bolle: Corpo, Danza, Memoria – Un Bilancio Intimo

Il corpo come atlante, la danza come memoria.

A cinquant’anni, Roberto Bolle non consegna un semplice libro fotografico, ma un’esplorazione intima di sé e della disciplina che lo ha plasmato, un viaggio attraverso l’identità rivelato attraverso l’obiettivo e la parola.
“Roberto Bolle” (Rizzoli, 176 pagine, 55 euro), pubblicato in concomitanza con il suo mezzo secolo di vita, si configura come un bilancio non solo professionale, ma esistenziale, un’occasione per scrutare il passato e proiettarsi verso un futuro intriso di danza.
Lungi dall’essere una mera celebrazione dell’étoile, il volume svela la complessità dell’essere artista, la tensione costante tra la ricerca della perfezione e l’accettazione delle proprie fragilità.
La presenza fisica, iconica, ammirata in ogni sua sfumatura, è accompagnata da una voce interiore che si fa sentire attraverso le sue parole e quelle di un coro di testimoni illuminati: Trudie Styler e Sting, Roberto Benigni, Vasco Rossi, Giorgio Armani, Dolce e Gabbana, William Forsythe.

Figure che ne hanno osservato il percorso, interpretandone il talento e la dedizione, offrendo prospettive uniche sulla sua evoluzione.
Il libro rivela un ragazzo introverso, tormentato dalla timidezza, che attraverso la danza ha trovato una voce, un linguaggio universale capace di trascendere le barriere linguistiche e culturali.
Ma la danza non è solo trionfo e gloria; è anche sacrificio, disciplina ferrea, costante ricerca di un equilibrio precario.

Bolle confessa un’incongruenza che lo ha afflitto a lungo: la sua voce.
Un dettaglio apparentemente secondario, eppure capace di minare la sua sicurezza, un elemento estraneo alla sua immagine di perfezione.
La sua trasformazione, la sua capacità di “impostare” la voce, di renderla più calda, più profonda, è emblematica della sua costante ricerca di autenticità, di armonia tra l’esterno e l’interno.
Il volume non si limita a ripercorrere i momenti salienti della carriera, ma apre uno spiraglio sulla sua visione del futuro.

Un futuro che desidera costellato di nuove emozioni, di nuove sfide, sempre legate al filo inestricabile della danza.
Emerge così il significato profondo di “On Dance”, la festa della danza ideata da Bolle, un evento che quest’anno celebra il connubio tra arte e sport, in vista delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026.
L’introduzione del “Ballo in Rosso”, una coreografia collettiva ispirata al Bolero di Ravel, interpretato a distanza da un migliaio e cinquecento allievi, testimonia il suo desiderio di democratizzare la danza, di renderla accessibile a tutti, di condividerne la bellezza e la potenza trasformativa.

Un gesto che va ben oltre la semplice esibizione, un atto di generosità artistica che consolida il suo ruolo di ambasciatore della danza nel mondo.

Author:

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -