L’esordio agli US Open 2024 di Coco Gauff, testa di serie numero 3 e campione in carica, si è rivelato un banco di prova tutt’altro che agevole, culminando in un’estenuante vittoria su Ajla Tomljanovic con il punteggio finale di 6-4, 6-7(2), 7-5.
L’incontro, protrattosi per quasi tre ore, ha messo a nudo le fragilità della statunitense, costringendola a una battaglia di resilienza e determinazione contro un’avversaria agguerrita e determinata a mettere in difficoltà la favorita.
Al di là del risultato, la partita ha evidenziato come il peso dell’essere campionesse, unito alla pressione di giocare in casa, possa influenzare anche le atlete più solide.
Gauff, pur possedendo un talento indiscutibile e una tecnica raffinata, ha mostrato segni di incertezza, manifestati in un numero elevato di errori non forzati, una statistica che comprometteva la sua capacità di imporre il proprio gioco.
L’accumulo di queste imprecisioni, superando il centinaio complessivo e con una quota significativa a carico della stessa Gauff, ha quasi fatto precipitare il match in una spirale di frustrazione.
Tuttavia, la partita non è stata un semplice accumulo di errori.
La chiave della vittoria di Gauff risiede nella sua abilità di gestire il lungo scambio, di perseverare nei momenti di difficoltà e di sfruttare al meglio le occasioni che si presentavano.
La sua capacità di imporre il proprio gioco nei punti cruciali, di variare ritmi e di trovare soluzioni creative ha permesso di contrastare l’aggressività di Tomljanovic e di capitalizzare le sue debolezze.
Questo aspetto, spesso trascurato nell’analisi dei match, testimonia una maturità tattica e una preparazione atletica di alto livello.
La vittoria, ottenuta con sofferenza, non può essere interpretata come una semplice formalità.
Piuttosto, rappresenta un segnale importante per il prosseguimento del torneo: una dimostrazione di forza mentale e di capacità di reazione, elementi essenziali per affrontare le sfide future e difendere il titolo conquistato l’anno precedente.
Le parole di Gauff al termine dell’incontro – un’ammissione di non aver espresso il suo miglior tennis, ma una soddisfazione per aver superato un ostacolo significativo – riflettono la consapevolezza di aver affrontato un momento delicato, ma anche la fiducia nelle proprie possibilità di raggiungere nuovi traguardi.
L’incontro ha svelato una vulnerabilità inaspettata, ma ha anche confermato la resilienza di una giovane campionessa che si appresta a difendere il suo regno a New York.