martedì 9 Settembre 2025
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Teatro San Carlo: Nomina Macciardi, polemiche e indagini

La vicenda legata alla nomina di Fulvio Adamo Macciardi a sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli si è incanata in una complessa spirale di contenziosi legali e polemiche istituzionali, manifestando al contempo le profonde tensioni che attraversano il panorama culturale e amministrativo campano.

L’attesa della decisione del giudice della VII Sezione del Tribunale civile, Francesco Paolo Feo, si protrae fino a venerdì, con l’udienza successiva fissata per l’inizio della prossima settimana, in un contesto amplificato dalla parallela indagine, avviata dalla Procura ordinaria di Napoli in collaborazione con la Corte dei conti, che indaga sulla gestione del Massimo napoletano, con particolare attenzione a dinamiche relative a nomine e impiego di risorse finanziarie.
Al di là dell’assenza, allo stato attuale, di figure formalmente indagate, l’irruzione della magistratura aggiunge un ulteriore livello di complessità a una situazione già di per sé critica.
La nomina di Macciardi, avvenuta il 5 agosto per decreto ministeriale firmato dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli, è infatti oggetto di due ricorsi distinti: uno presentato dal presidente del Comitato di gestione (Cdi) del Teatro, Gaetano Manfredi, in sede civile, e un altro ancora al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) Campania.
Entrambi mirano a contestare la legittimità della designazione.

Il fulcro della disputa in sede civile ruota attorno alla validità della delibera del Cdi che aveva formalmente raccomandato al Ministro la candidatura di Macciardi.

Manfredi contesta che la riunione del Cdi si sia svolta in modo regolare, sostenendo di averla precedentemente disposta e poi annullata a causa di impegni istituzionali a Roma, legati alla gestione dei progetti per la Coppa America 2027 a Bagnoli.

Questo elemento, apparentemente tecnico, rivela un conflitto più ampio per il controllo delle decisioni e la governance del Teatro San Carlo.

La situazione si è ulteriormente acutizzata durante una successiva riunione del Cdi, convocata proprio per discutere del decreto ministeriale.
In un gesto che Manfredi ha definito “inaccettabile” dal punto di vista giuridico e amministrativo, i consiglieri Mennella, Nicoletti e Realfonzo hanno nuovamente proposto e votato la candidatura di Macciardi, potenzialmente inficiando le decisioni che potrebbero essere prese dal Tribunale civile e dal Tar.
Tale azione solleva interrogativi significativi sulla continuità operativa e sul rispetto delle procedure decisionali all’interno della Fondazione San Carlo.
La polemica si estende al cuore dei principi fondanti del Teatro, ovvero l’autonomia e la trasparenza.

Manfredi ha espresso preoccupazione per la potenziale compromissione di questi valori, sottolineando l’importanza di tutelare l’indipendenza della Fondazione e garantendo la continuità delle attività artistiche, nonostante le incertezze legate alla leadership.

L’intera vicenda, lungi dall’essere un semplice contenzioso amministrativo, si configura come un’occasione per riflettere sui meccanismi di governance delle istituzioni culturali, sull’equilibrio tra potere politico e autonomia artistica, e sulla necessità di garantire la massima trasparenza nei processi decisionali che riguardano il patrimonio culturale nazionale.
L’esito di questa complessa querelle avrà ripercussioni non solo sul futuro del Teatro San Carlo, ma anche sull’intero sistema delle istituzioni culturali italiane.

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