L’immagine, potente e carica di significato, ha interrotto la solennità della Perdonanza Celestiniana: Simona Giannangeli, assessore comunale dell’opposizione “L’Aquila Coraggiosa”, ha partecipato al corteo ufficiale indossando un abito che riproduceva i colori e i simboli della bandiera palestinese.
Un gesto simbolico che ha generato dibattito e attenzione, nell’ambito di una manifestazione che tradizionalmente precede l’apertura della Porta Santa, segnando un momento di riflessione e di attesa.
L’azione di Giannangeli si inserisce in un percorso di impegno politico e civile che la contraddistingue.
In precedenza, aveva manifestato la propria solidarietà alla popolazione palestinese deporcendo una bandiera sulla vetta del Gran Sasso, un atto che, come lei stessa ha dichiarato, non è frutto di un’azione impulsiva, bensì di una profonda convinzione.
In questi mesi, ha attivamente promosso discussioni in consiglio comunale su temi legati alla questione palestinese, presentando ben tre ordini del giorno e preparando un quarto, dimostrando una volontà costante di portare all’attenzione pubblica le problematiche che affliggono il popolo palestinese.
Il gesto di Giannangeli non è giunto in un vuoto di contesto.
La Perdonanza Celestiniana si è infatti svolta in prossimità della sede del Partito Democratico, dove uno striscione esplicito (“La Perdonanza riconosca lo stato della Palestina – costruiamo la pace – Stop al Genocidio”) testimonia una crescente sensibilità verso la causa palestinese all’interno della comunità aquilana.
La consigliera, con la sua scelta, sembra voler amplificare questo sentire diffuso e richiamare l’attenzione sulla necessità di un impegno concreto per la pace e la giustizia.
“Non credo che possano dirmi nulla, anche perché di vestito ho solo questo,” ha commentato Giannangeli, quasi a voler sottolineare la spontaneità e l’autenticità del suo gesto, al di là di eventuali ripercussioni o contestazioni.
L’anno precedente, la stessa bandiera palestinese era stata bloccata all’ingresso del corteo, evidenziando le tensioni e le sensibilità diverse che attraversano la città.
Il gesto di Giannangeli, in questo senso, rappresenta un atto di sfida e di riaffermazione dei propri valori, un invito a non dimenticare e a continuare a battersi per un futuro di pace e di rispetto dei diritti umani.
Un atto che, al di là delle opinioni divergenti, ha innegabilmente contribuito ad arricchire il significato e la complessità della Perdonanza Celestiniana.