giovedì 11 Settembre 2025
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Potenza

Melfi a rischio: l’industria al crocevia, serve un intervento urgente.

La situazione produttiva di Melfi e del suo ecosistema industriale si trova a un crocevia particolarmente delicato, un momento di transizione che mette a dura prova la stabilità economica e sociale dell’intera area.

La fine del ciclo produttivo dei modelli in scadenza, unita alla lenta e incerta acquisizione di nuovi ordini per i modelli in lancio, crea un disallineamento tra la domanda e l’offerta che rischia di destabilizzare l’indotto, un tessuto di aziende fornitrici strettamente dipendenti dalla catena di produzione Stellantis.
Gerardo Evangelista, segretario della FIM Cisl Basilicata, ha sottolineato l’urgenza di affrontare questa fase critica attraverso un incontro programmatico con i rappresentanti sindacali, RSA di Stellantis e le RSU dell’indotto, previsto per il 3 settembre.

La sua dichiarazione non è un semplice allarme, ma un appello all’azione, un rifiuto di un atteggiamento passivo e speculativo.
Non si può permettere che l’inerzia e le incertezze del mercato determinino il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie.
La necessità impellente è quella di implementare misure concrete e immediate.

Il peso crescente dei costi energetici, un fattore determinante per la competitività delle imprese, richiede interventi urgenti di alleggerimento.
Parallelamente, incentivare l’acquisto dei nuovi modelli attraverso politiche mirate può stimolare la domanda e generare un effetto positivo sull’intera filiera.
Ma, forse, la sfida più complessa è rappresentata dalla riconversione industriale dell’indotto.
Le aziende che non riusciranno ad adattarsi alla nuova strategia di Stellantis rischiano l’obsolescenza e la chiusura.

In questo contesto, l’utilizzo strategico dell’area di crisi complessa si presenta come uno strumento fondamentale per sostenere questo processo di trasformazione, offrendo risorse e opportunità di riqualificazione.
Evangelista conclude con un monito severo: il lusso dell’attesa è inaccettabile.
Le proiezioni attuali delineano uno scenario preoccupante per il 2025, un anno che potrebbe rivelarsi nero per Stellantis e per l’indotto melifese.
La resilienza e la capacità di innovazione dell’area saranno messe a dura prova, richiedendo un impegno sinergico tra istituzioni, sindacati, imprese e governo per garantire un futuro sostenibile per il territorio e per i suoi abitanti.
È imperativo agire ora, proattivamente, per evitare che il rischio si trasformi in realtà.

L’alternativa è inaccettabile.

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