venerdì 12 Settembre 2025
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Assegno vitalizio a Chiara Vigo: un tesoro artigianale da salvare.

Il Governo, recependo una norma di profonda valenza storico-culturale come la legge Bacchelli, ha approvato, su impulso della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, l’erogazione di un assegno vitalizio straordinario a Chiara Vigo, figura eminente nel panorama artigianale italiano.
Questa decisione, lungi dall’essere un mero atto amministrativo, si configura come un riconoscimento del valore inestimabile del suo contributo alla preservazione di una tradizione secolare, intrinsecamente legata alla tutela di un ecosistema fragile e in pericolo.
La legge Bacchelli, infatti, non si limita a tutelare figure di spicco in ambito artistico e culturale, ma ne celebra l’apporto alla salvaguardia di un patrimonio immateriale spesso sottovalutato.

Chiara Vigo, maestra tessitrice di bisso, incarna perfettamente questo ideale.
Il bisso, materia prima nobile e preziosa, è il risultato del lavoro instancabile della *Pinna Nobilis*, un mollusco bivalve di notevoli dimensioni, che ricorda per forma e comportamento un ibrido tra le cozze e le ostriche.
Queste creature, che possono raggiungere l’impressionante altezza di un metro e mezzo, sono purtroppo classificate come specie in via di estinzione, un allarme che risuona con particolare urgenza nelle acque della laguna di Sant’Antioco, in Sardegna.

La laguna, un ambiente unico al mondo, è un hotspot di biodiversità, ma anche un ecosistema particolarmente vulnerabile alle pressioni antropiche e ai cambiamenti climatici.

La *Pinna Nobilis*, un tempo abbondante in queste acque, è stata decimata da una malattia insidiosa, un esempio drammatico di come l’azione umana, anche se indiretta, possa compromettere la sopravvivenza di specie intere.

L’arte di Chiara Vigo consiste nell’estrarre e lavorare questa fibra grezza, trasformandola in tessuti leggeri e pregiati, un’eredità tramandata di generazione in generazione.

Il suo lavoro non è solo artigianato, ma una forma di resistenza culturale, un tentativo di mantenere viva una tradizione che rischia di scomparire insieme alla *Pinna Nobilis*.
L’assegno vitalizio, quindi, si configura come un investimento nella salvaguardia non solo di un’abilità tecnica, ma anche di un legame profondo con il territorio, con la storia e con l’identità sarda.

Si tratta di un segnale di riconoscimento per chi, con la propria dedizione, contribuisce attivamente a proteggere un tesoro ambientale e culturale di inestimabile valore.

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