mercoledì 10 Settembre 2025
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Pesce senza traccia: sequestro all’Oristanese, rischio per la salute.

Nel cuore del territorio oristanese, due interventi mirati della Guardia Costiera hanno portato alla luce una situazione allarmante in materia di tracciabilità dei prodotti ittici, sollevando interrogativi sulle filiere di approvvigionamento e sui controlli sanitari.
L’azione, scaturita da un’attenta attività di monitoraggio del territorio, ha portato al sequestro di un quantitativo complessivo di 175 chilogrammi di pesce, destinato a due ristoranti situati a Cabras.
Il primo intervento, particolarmente significativo per la quantità di prodotto coinvolto, ha portato all’applicazione di sigilli cautelativi su 157 chilogrammi di merce ittica diversificata.

Tra i prodotti sequestrati figuravano ricciole, polpi, seppie e filetti di triglie, tutti privi delle necessarie certificazioni che ne attestino l’origine e il percorso.

La modalità di conservazione, in buste trasparenti all’interno di un banco freezer, suggerisce una gestione poco accurata e potenzialmente rischiosa per la sicurezza alimentare.

L’assenza di documentazione sulla filiera – dai banchi di pesca alle celle frigorifere – rende impossibile risalire all’origine precisa del pesce, aprendo la porta a possibili irregolarità e pratiche illegali.
La sanzione amministrativa di 1.500 euro inflitta al titolare rappresenta una conseguenza immediata, ma non esaustiva, delle violazioni riscontrate.
Il secondo ristorante, pur con un sequestro di quantità minore, pari a 18 chilogrammi di seppie, ha subito lo stesso trattamento, evidenziando una diffusa mancanza di consapevolezza o di rispetto delle normative in materia di tracciabilità.
Questa circostanza è particolarmente grave, poiché la tracciabilità non è un mero adempimento burocratico, ma un elemento cruciale per garantire la salute pubblica e la tutela dei consumatori.

Permette, infatti, di identificare rapidamente l’origine di eventuali contaminazioni o problemi di sicurezza alimentare, consentendo interventi tempestivi e mirati.
L’episodio solleva interrogativi più ampi sulla gestione delle filiere ittiche locali e sull’efficacia dei controlli a tutela della sicurezza alimentare.

Sebbene l’azione della Guardia Costiera sia lodevole e necessaria, è fondamentale che sia affiancata da una maggiore sensibilizzazione degli operatori del settore, da una più rigorosa applicazione delle normative e da un costante monitoraggio del territorio.

La tutela della sicurezza alimentare non può essere delegata esclusivamente alle forze dell’ordine, ma richiede un impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti, dagli enti locali agli stessi ristoratori, passando per i pescatori e i fornitori.
La trasparenza e la tracciabilità rappresentano i pilastri di un sistema alimentare sano e sicuro, e la loro violazione non può essere tollerata.

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