sabato 6 Settembre 2025
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Comune di L'Aquila

La Porta Santa si chiude: un Giubileo di perdono e speranza.

La chiusura della Porta Santa, avvenuta alle 19:43 per mano dell’Arcivescovo dell’Aquila, Monsignor Antonio D’Angelo, e del Sindaco Pierluigi Biondi, ha segnato il culmine di un percorso spirituale eccezionale, rievocando l’atto fondativo del primo Giubileo nella storia, voluto da Celestino V con la sua Bolla del 29 settembre 1294.

Un momento simbolico, accompagnato dallo spegnimento del braciere della Pace sulla torre di Collemaggio, dove aveva ardito, dal 23 agosto, il Fuoco del Morrone, il cui fumo si è dissolto nel cielo dell’Abruzzo, come a sigillare un impegno universale.

L’omelia dell’Arcivescovo ha saputo tessere un filo conduttore tra la tradizione biblica, incarnata nella figura di San Giovanni Battista, e la spiritualità di Celestino V, ponendo al centro un tema di profonda risonanza: il perdono.
Monsignor D’Angelo ha attinto a una recente catechesi del Papa Leone XIV, illuminando la parabola del tradimento di Giuda per esaltare la grandezza di Cristo, che incarna la possibilità di redenzione anche per chi si smarrisce nel male.

L’eco delle parole del Pontefice ha risuonato nell’aria: “la libertà dell’altro, anche quando si smarrisce nel male, può ancora essere raggiunta dalla luce di un gesto mite,” un invito a un perdono proattivo, un dono gratuito offerto prima ancora di ricevere un pentimento.
L’amore, così, non nega il dolore, ma rifiuta che il male possa avere l’ultima parola.
L’Aquila, definita da Papa Francesco “Capitale del perdono”, porta sulle proprie spalle la responsabilità di incarnare un ideale ambizioso e profondamente umano.

Un titolo non solo di onore, ma di chiamata costante alla pratica del perdono, definito da Papa Leone come “amore infinito, capace di amare fino in fondo”.
La celebrazione ha visto anche la lettura del Patto di amicizia tra Assisi e L’Aquila, un gesto concreto di riconciliazione e dialogo interreligioso, particolarmente significativo in un’epoca segnata da conflitti e divisioni.
L’Abruzzo, offrendo l’olio per la lampada di San Francesco, si fa interprete di un’offerta generosa, un dono che testimonia la vicinanza spirituale e la condivisione di valori comuni.
Il contrasto tra la notizia quotidiana di accordi politici ed economici di natura spesso conflittuale e la celebrazione di un patto di amicizia basato sul perdono e la misericordia, ha sottolineato la singolarità e la bellezza di questo momento.

Il Giubileo si conclude con un concerto conclusivo, un’occasione di festa e condivisione che vedrà esibirsi artisti di grande spessore, come Antonello Venditti, Giuliano Sangiorgi, Brunori Sas, Francesca Michielin e Gianluca Ginoble, portando la voce della musica a concludere un percorso di fede e riconciliazione.
Un evento che suggella un momento storico per l’Aquila e per l’Italia intera, un messaggio di speranza e perdono destinato a risuonare ben oltre i confini regionali.

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