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Comune di L'Aquila

Restauro a Teramo: 650.000 euro per San Lorenzo

Il progetto di restauro e consolidamento sismico della chiesa di San Lorenzo Martire, situata nella frazione di Colleminuccio, Teramo, rappresenta un intervento cruciale per la salvaguardia di un patrimonio storico e spirituale di notevole importanza.
L’approvazione, con un investimento di 650.000 euro, sancisce un impegno concreto verso la tutela del tessuto culturale abruzzese, fortemente provato dagli eventi sismici recenti e dalle fragilità strutturali accumulate nel tempo.
La storia della chiesa di San Lorenzo Martire affonda le sue radici nel XIV secolo, quando sorgeva come un modesto edificio religioso.
La sua evoluzione è testimoniata dalle successive trasformazioni, culminate nel 1887, anno in cui l’edificio fu ampliato e ristrutturato sotto la benedizione di Papa Leone XIII.

Questo ampliamento non solo incrementò le dimensioni della chiesa, ma ne modificò anche l’impostazione architettonica, conferendole l’aspetto che oggi caratterizza.

Il Novecento ha visto la chiesa affrontare ulteriori sfide.
Gli interventi degli anni ’40 e ’50 si sono concentrati sulla ricostruzione delle coperture, un’operazione che, per la necessità di reperire materiali, comportò l’impiego di travi recuperate da un altro edificio sacro, un approccio comune all’epoca, seppur oggi considerato meno auspicabile dal punto di vista della coerenza stilistica e materiale.
In questa stessa fase, venne demolito un avancorpo situato sul lato sud-est dell’aula principale, la cui presenza originaria e la sua funzione rimangono oggetto di studio per gli storici dell’arte locale.
Un precedente intervento di restauro, compiuto tra il 2007 e il 2009, si focalizzò sul tetto e sulla tinteggiatura interna, evidenziando la consapevolezza della necessità di un costante mantenimento del bene architettonico.
Tuttavia, le indagini approfondite condotte in seguito agli eventi sismici hanno rivelato una vulnerabilità strutturale che richiedeva un intervento più radicale e mirato al consolidamento sismico.

Il piano di intervento approvato si articola in una serie di azioni precise e specializzate.

Il consolidamento delle murature sarà realizzato attraverso iniezioni di malta a base di calce, tecniche di stilatura profonda dei giunti e sarcitura delle lesioni, garantendo la coesione e la stabilità delle pareti.

L’impiego di malta antiritiro a base di calce è essenziale per prevenire future fessurazioni e degradi.

La tecnica dello “scuci e cuci”, un metodo di restauro avanzato, permetterà di intervenire in modo mirato, preservando la materia originale e minimizzando l’impatto visivo.
Il rinforzo del tetto, unitamente all’inserimento di una rete di catene (longitudinali e trasversali), contribuirà a distribuire i carichi sismici.
Particolare attenzione sarà dedicata alla vela campanaria, con perforazioni armate volte a garantire la sua stabilità.
Questo progetto di restauro non si limita alla semplice riparazione di un edificio.

Rappresenta un atto di riappropriazione della memoria collettiva, un segnale di speranza per una comunità che ha subito ingiustizie e perdite.

Come sottolinea il commissario alla ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, la salvaguardia di questi luoghi simbolici è fondamentale per il benessere spirituale e identitario di ogni comunità.

L’intervento è il frutto di una collaborazione sinergica tra istituzioni regionali, diocesi, uffici tecnici e amministrazioni locali, un esempio virtuoso di come il patrimonio culturale possa essere valorizzato attraverso l’impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti.

La riqualificazione della chiesa di San Lorenzo Martire è quindi un investimento nel futuro, un gesto di rispetto per il passato e un faro di speranza per il domani.

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