Il panorama cinematografico internazionale si è arricchito di nuove prospettive e storie coinvolgenti provenienti da luoghi segnati da conflitti e guerre senza fine, come l’Ucraina, il Libano e la Siria. Il Centro Sperimentale di Cinematografia ha ospitato un evento straordinario che ha dato voce alla Diaspora degli Artisti in Guerra, presentando opere di registi libanesi, francesi, ucraini e siriani che hanno catturato l’attenzione di un pubblico numeroso e appassionato. Klondike, il film diretto da Maryna Er Gorbach e Mehmet Joreige, racconta la storia di una famiglia colpita dall’abbattimento del volo MH17 vicino a Donetsk nel 2014, mettendo in luce le drammatiche conseguenze della guerra sulla loro quotidianità. La regista Marina Er Gorbach ha sottolineato l’importanza dei sentimenti trasmessi attraverso il cinema e la capacità di far riflettere gli spettatori sulle vicende umane coinvolte.Je veux voir, diretto da Khalil Joreige insieme a Joana Hadjithomas, porta sullo schermo la testimonianza di un’attrice francese interpretata da Catherine Deneuve che visita il Libano dopo il conflitto israelo-libanese del 2006, rivelando una bellezza nascosta al di là delle notizie sensazionalistiche. Ancora più toccante è Still Recording di Saeed Al Batal e Ghiath Ayoub, un documentario girato clandestinamente in Siria per denunciare le verità occultate dal regime di Al Assad.Le proiezioni e le discussioni con il pubblico presso il Centro Sperimentale hanno offerto un’esperienza coinvolgente grazie alle tre sale appositamente preparate per accogliere gli spettatori in un ambiente dedicato alla scoperta e alla riflessione sul potere trasformativo del cinema nella narrazione delle vicende umane più profonde.
Nuove prospettive cinematografiche da luoghi di conflitto: il potere trasformativo del cinema.
Date: