“La storia del Salvator Mundi: da un modesto dipinto a una serie tv con Julianne Moore”

L’affascinante storia del Salvator Mundi e di come un modesto dipinto acquistato per poco più di mille dollari presso un’oscura casa d’aste di New Orleans sia diventato il quadro più costoso mai venduto sul mercato dell’arte, è pronta a trasformarsi in una serie televisiva con Julianne Moore nel ruolo della protagonista. Secondo quanto riportato da Deadline, l’attrice premio Oscar nel 2015 per il film “Still Alice – Perdersi” interpreterà il ruolo della restauratrice Dianne Modestini, la prima persona a riconoscere il potenziale speciale del dipinto successivamente attribuito a Leonardo da Vinci e acquistato da Christie’s a New York nel novembre 2017 per la cifra stratosferica di oltre 450 milioni di dollari da un principe saudita agente per conto dell’erede al trono di Riad, Mohammed bin Salman.Modestini si prese cura del dipinto con grande dedizione, rimanendo stupita dall’incredibile fortuna che lo circondava. Basata sul documentario del 2021 intitolato “The Lost Leonardo”, la serie esplorerà il dilemma se il cosiddetto “Leonardo perduto” rappresenti la più grande scoperta artistica dei nostri tempi o piuttosto la più grande truffa nella storia dell’arte. La produzione sarà curata dalla stessa Moore insieme a Studiocanal, The Picture Company, Entertainment 360 e Zaftig Films, mentre la regia sarà affidata a John Requa e Glenn Ficarra.Tra i momenti salienti della vicenda – dal restauro alla vendita finale – prima che il Salvator Mundi scomparisse dal circuito dopo che la nuova proprietà non mantenne la promessa di esporlo al Louvre in occasione della mostra celebrativa dei 500 anni da Leonardo, si cela una trama ricca di misteri. Tutto ebbe inizio nel lontano 2005 quando Alexander Parish, esperto cacciatore di opere d’arte nascoste (cosiddetti ‘sleepers’), insieme al collega Robert Simon acquistò presso la St. Charles Gallery di New Orleans un quadro ritenuto una copia dell’originale di Leonardo ormai considerato perduto.La moglie del leggendario restauratore allora prossimo alla morte, Dianne Modestini fu incaricata di restaurare il dipinto e fu proprio durante questo delicato processo che emerse sotto uno strato superficiale di pittura una serie di dettagli che suggerivano l’autenticità e l’eccellenza artistica dell’opera.