“Renato Vallanzasca: le sfide della rieducazione carceraria per i detenuti anziani con problemi psicologici”

Renato Vallanzasca, il settantaquattrenne ex criminale milanese degli anni ’70 e ’80, si trova attualmente in un ambiente carcerario che non fornisce le cure e gli stimoli cognitivi di cui ha bisogno. L’equipe medica del carcere di Bollate ha segnalato la necessità di trasferirlo in un contesto residenziale protetto, dove possa ricevere le cure adeguate alla sua patologia. Vallanzasca ha trascorso oltre mezzo secolo di vita dietro le sbarre, con una condanna a “fine pena mai”. Il suo caso solleva importanti questioni sulla rieducazione e la riabilitazione dei detenuti anziani con problemi psicologici, evidenziando la necessità di garantire un ambiente terapeutico più adatto alle loro esigenze specifiche. La situazione di Vallanzasca mette in luce le sfide del sistema carcerario nel fornire un supporto adeguato a individui con lunghe storie di criminalità e problematiche mentali. Spostare Vallanzasca in un luogo di cura esterno potrebbe rappresentare un passo verso una maggiore attenzione alla salute mentale dei detenuti anziani e vulnerabili, offrendo loro una possibilità reale di recupero e reinserimento nella società.