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Del Vecchio Junior: Vittima di una Truffa e Dossier Shock

Dalle trascrizioni di un interrogatorio del 21 novembre scorso, emergono circostanze inedite e una narrazione complessa che tenta di delineare un quadro difensivo per Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del defunto patron di Luxottica.
Indagato per presunto concorso in accessi abusivi, legati a sospette attività di spionaggio rivolte a familiari e all’ex compagna, Del Vecchio junior si presenta come vittima di una manipolazione sofisticata, in cui figure esterne all’azienda avrebbero sfruttato la sua posizione per fini illeciti.

Al centro della sua deposizione, l’asserita vittima di una truffa orchestrata da individui collegati all’agenzia investigativa Equalize.

Nomi chiave in questa ricostruzione sono quelli di Vincenzo De Marzio, ex carabiniere, e Nunzio Samuele Calamucci, tecnico informatico, accusati di aver ingannato Del Vecchio junior, alimentando timori e, secondo le sue parole, esercitando pressioni di natura estorsiva.

La strategia, a suo dire, mirava a destabilizzare il rapporto fiduciario tra lui e Francesco Milleri, l’amministratore delegato di EssilorLuxottica, cruciale per il suo operato e, apparentemente, per la sua stessa incolumità.
Un elemento particolarmente rilevante è l’esistenza di una presunta lista dettagliata, composta da oltre cento nomi, tra cui dirigenti apicali, membri del consiglio di amministrazione di EssilorLuxottica, rappresentanti del consiglio di Delfin, membri della sua famiglia e altre personalità influenti.
Questa lista, che Del Vecchio junior descrive come un dossieraggio sistematico, sarebbe stata presentata a suo dire proprio da De Marzio.

In questo contesto, gli sarebbe stato comunicato che anche Milleri lo stava dossierando, intensificando ulteriormente il suo stato di ansia e confusione.

La sua percezione evolve rapidamente, passando dalla convinzione di essere difeso a quella di essere sfruttato per fini di lucro da parte di coloro che si presentavano come suoi protettori.
“Fuffa,” avrebbe affermato, indicando la crescente consapevolezza di essere stato ingannato.

Nonostante le accuse e le presunte intimidazioni, Del Vecchio junior dichiara di non aver mai sospettato un coinvolgimento diretto dell’azienda.
Anzi, sottolinea il supporto ricevuto da Milleri, attribuendogli un ruolo chiave nella rimozione degli elementi percepiti come destabilizzanti.
La sua testimonianza suggerisce un intricato gioco di potere, dove le linee tra difesa e manipolazione si fanno sfumate, lasciando intravedere un quadro di potenziali abusi di informazioni e un tentativo di compromettere il suo rapporto con la leadership di EssilorLuxottica.

La vicenda si configura quindi non solo come un’indagine su presunti accessi abusivi, ma anche come un’esplorazione di dinamiche interne complesse e potenzialmente pericolose all’interno di un impero industriale.

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