Una grave crisi idrica ha colpito nove dei dieci comuni del nord-ovest Sardegna, determinando una sospensione dell’erogazione idrica iniziata martedì 2 settembre alle 7 e protrattasi fino all’ora corrispondente di mercoledì.
La situazione, esacerbata da un prolungato periodo di siccità che ha gravemente compromesso il livello della diga del Bidighinzu, situata nel comune di Bessude, ha reso necessario l’intervento straordinario dell’Ente acque Sardegna (Enas).
Per garantire la continuità del servizio e mitigare l’impatto sulla popolazione, l’Enas ha predisposto un piano di emergenza che prevede l’interconnessione tra l’invaso del Temo e quello del Bidighinzu, un’operazione complessa mirata a redistribuire le risorse idriche disponibili e a tamponare la carenza.
Contestualmente, sono state mobilitate risorse aggiuntive da parte di Abbanoa e della Protezione Civile, che hanno attivato un capillare sistema di approvvigionamento alternativo attraverso autobotti e cisterne mobili.
Il piano prevede la distribuzione di acqua potabile in punti strategici di ciascun comune coinvolto: a Ittiri, una cisterna scarrabile Abbanoa sarà posizionata in via Messingianu; a Ossi, un’autobotte Abbanoa interverrà in via Roma; a Usini, una cisterna Abbanoa sarà disponibile presso il parcheggio del Campo sportivo 45; a Sorso, un’autobotte Abbanoa opererà presso il parcheggio del cimitero; a Sennori, cisterne Abbanoa saranno allestite nei pressi della chiesa di San Biagio; a Tissi, una cisterna Abbanoa sarà allestita nello slargo di via Sardegna; a Muros e a Uri, autobotti della Protezione Civile saranno operative in piazza Repubblica, secondo un programma temporale specifico che copre le ore pomeridiane di martedì e le prime ore di mercoledì; infine, a Osilo, un’autobotte della Protezione Civile sarà disponibile in piazza San Valentino.
Nonostante gli sforzi profusi, le frazioni comunali di Alghero – Rudas, Monte Calvia, Sorigheddu e Carrabuffas – rimangono temporaneamente escluse dal piano di emergenza, a causa della complessità logistica e geografica del territorio.
La situazione evidenzia la vulnerabilità del sistema idrico sardo, particolarmente sensibile agli effetti dei cambiamenti climatici e alla scarsità di precipitazioni, sottolineando la necessità di investimenti strutturali per garantire la resilienza e la sicurezza idrica a lungo termine dell’intera regione.
L’episodio rimarca, inoltre, l’importanza della collaborazione tra enti pubblici e la capacità di risposta della comunità di fronte a situazioni di emergenza.